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Baretta (Sottosegr. MEF): “Governo al lavoro per una nuova misura per le imprese che consentirà di erogare ulteriori garanzie per 200 miliardi di euro”

“Il “decreto cura Italia”, attualmente in fase di conversione, già reca, come è noto, una lunga serie di iniziative intese a salvaguardare le attività produttive, i posti di lavoro e il sostegno delle famiglie, ma gli interventi del Governo in materia sono tutt’altro che conclusi. Sono allo studio e in fase di definizione, infatti, ulteriori misure volte a dare una risposta ancora più forte e decisa alla situazione economica di emergenza. Ciò premesso, entrando più specificatamente nei quesiti formulati si evidenzia che, ad oggi, solo per ricordare alcuni dati salienti in materia tributaria e contributiva, il Governo ha introdotto una serie di norme che prevedono uno stanziamento complessivo di 2,4 miliardi di euro, con l’effetto di sospendere tributi e contributi per complessivi 10,7 miliardi di euro. Viene stabilito il differimento delle scadenze e la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi per tutte le imprese di piccola dimensione e senza limiti di fatturato per le imprese operanti nei settori più colpiti, della riscossione e invio delle cartelle esattoriali, degli atti di accertamento e dei pagamenti dovuti per i diversi provvedimenti di sanatoria fiscale. Tali iniziative di natura fiscale e contributiva vanno comunque ad aggiungersi a un cospicuo elenco di misure che sono state messe in campo, interessando un volume complessivo di prestiti per circa 350 miliardi, al fine di fornire agli operatori economici – imprese, partite IVA, liberi professionisti, cooperative e Terzo settore – un sostegno immediato alla liquidità. In una fase di contrazione economica come quella attuale, è vitale fare ogni sforzo per evitare che gli effetti sull’economia reale si trasferiscano al settore del credito”. E’ quanto ha affermato il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta, rispondendo ad un’interrogazione alla Camera. “Il Governo è consapevole che tanto le famiglie quanto le imprese possono andare incontro a un consistente assottigliamento delle proprie entrate e ciò può compromettere la loro capacità di far fronte a impegni finanziari pregressi, con ulteriori difficoltà di accesso al credito. Con la moratoria straordinaria dei finanziamenti all’articolo 56 si vuole evitare che un calo della domanda abbia effetti permanenti sull’attività delle imprese e abbia conseguenze finanziarie serie. Le microimprese e le piccole e medie imprese italiane, costituite in qualsiasi forma -definite in linea con le comunicazioni della Commissione europea e, quindi, anche chi svolge un’attività economica in modo autonomo, quindi chiunque svolge attività economica e ha una partita IVA – che alla data di entrata in vigore del decreto abbiano ottenuto mutui, prestiti o linee di credito da banche o altri intermediari finanziari, possono beneficiare della moratoria facendone richiesta alla banca o ad altro intermediario finanziario creditore. Per agevolare il meccanismo di accesso alle garanzie si è deciso di far leva sul Fondo centrale piccole e medie imprese, che quotidianamente si interfaccia col sistema bancario tramite piattaforma telematica e ha tempi di risposta veloci. L’importo complessivo dei prestiti che beneficeranno della moratoria è stimato in circa 220 miliardi di euro. Il Fondo centrale PMI, che oggi garantisce finanziamenti di imprese micro, piccole e medie per 40 miliardi, costituisce la seconda importante misura di sostegno alla liquidità. Grazie alla garanzia dello Stato, concessa a titolo gratuito, si riducono i rischi, si rendono bancabili i soggetti più deboli, si abbatte il costo del finanziamento. La garanzia pubblica, in pratica, sostituisce le costose garanzie normalmente richieste per ottenere un finanziamento per le microimprese, le cosiddette partite IVA e le PMI. Una terza misura è l’incentivo alla cessione dei crediti deteriorati (NPL) mediante conversione delle attività fiscali differite, le DTA, in crediti di imposta per imprese finanziarie e industriali. Incentivando le imprese bancarie e industriali a cedere i loro crediti incagliati o deteriorati mediante la conversione delle loro attività fiscali differite in crediti di imposta si liberano nuove risorse liquide per le imprese e si consente alle banche di dare nuovo credito, consentendo nuova finanza bancaria per le imprese fino a 10 miliardi”, ha aggiunto. “Inoltre, si introduce un meccanismo di controgaranzia per le banche, offerto da Cassa depositi e prestiti, con cui consentire l’espansione del credito anche alle imprese medio-grandi incise dalla crisi e che non beneficiano del Fondo delle piccole e medie imprese. La garanzia dello Stato è rilasciata in favore di Cassa depositi e prestiti fino a un massimo dell’80 per cento dell’esposizione assunta, è a prima domanda, orientata a parametri di mercato, esplicita, incondizionata e irrevocabile e conforme con la normativa di riferimento dell’Unione europea. Una dotazione di 500 milioni, con un moltiplicatore di 20, si traduce in una stima di nuova finanza fino a 10 miliardi. Inoltre, è importante citare il Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini, che permette ai titolari di un mutuo contratto per l’acquisto della prima casa, che si trovino in una delle situazioni di temporanea difficoltà previste dalla normativa, di beneficiare della sospensione del pagamento delle rate fino a 18 mesi. Ad esso possono accedere anche i lavoratori autonomi e i professionisti che abbiano subito un calo del proprio fatturato superiore al 33 per cento del fatturato dell’ultimo trimestre 2019. Il Ministero dell’Economia e delle finanze, con il supporto della Banca d’Italia, continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione del credito all’economia ed è pronto, come sopra precisato, a intervenire ancora e incisivamente per assicurare la necessaria liquidità alle imprese per far fronte alle pesanti difficoltà intervenute. In particolare, come comunicato ieri dal Ministro Gualtieri, il Governo sta ultimando il lavoro per rafforzare le misure descritte con una nuova misura per quanto riguarda le imprese, che consentirà di erogare ulteriori garanzie per complessivi 200 miliardi. Tutto ciò in quanto il nuovo Temporary Framework della Commissione europea, che ha modificato le norme precedenti sugli aiuti di Stato, determinerà degli spazi ulteriori che potrebbero essere utilizzati per consentire il rilascio di garanzie in misura prossima all’intera somma finanziata, per importi anche molto significativi, a tutte le imprese italiane”, ha concluso. cdn/AGIMEG

L’articolo Baretta (Sottosegr. MEF): “Governo al lavoro per una nuova misura per le imprese che consentirà di erogare ulteriori garanzie per 200 miliardi di euro” proviene da AGIMEG, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco.

Fonte: https://www.agimeg.it/pp2/camera-baretta-mef-governo-imprese-garanzie-200-miliardi

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