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Fasce orarie e distanziometri: i Comuni che hanno detto “no” al gioco

Fasce orarie, distanziometri, e incentivi per i locali che rinunciano alle slot. Anche questa settimana sono numerosissimi i Comuni italiani che hanno adottato provvedimenti per limitare il gioco. Intanto però Sapar ha intrapreso una dura campagna stampa contro gli interventi scomposti, e il presidente dell’associazione Domenico Distante ha avuto un confronto con il Presidente della Commissione contro la ‘Ndrangheta Arturo Bova

Nogarin (sindaco
Livorno): “Negli ultimi 3 anni abbiamo rilasciato solamente 10
licenze per l’attivazione di apparecchi da gioco”

Equità vuol dire anche “mettersi dalla parte di chi soffre di una
delle patologie del nostro tempo, il gioco d’azzardo. Pensate che
nel 2001 il Comune ha rilasciato l’autorizzazione per l’attivazione
di ben 140 apparecchi per la vincita in denaro. E negli anni
successivi siamo rimasti su queste cifre. Negli ultimi 3 anni invece
non solo abbiamo rilasciato 10 licenze in tutto, ma soprattutto
abbiamo approvato un regolamento che ci permetterà di non vedere
nuove aperture sul nostro territorio e, al contrario, di chiudere
qualche esercizio. Perché le regole ci sono da tempo, ma non sempre
vengono rispettate. Avete visto una delle ultime sale slot aperte in
città? Sta a duecento metri dal Nautico, che sarebbe uno dei famosi
luoghi sensibili. Come è possibile che possa accadere tutto questo?
Ecco, questo è il motivo per cui abbiamo voluto siglare un
protocollo con la questura per il rispetto della distanza”. E’
quanto ha detto Filippo Nogarin Sindaco di Livorno tracciando il
bilancio del suo mandato.

San Paolo (BS):
approvato regolamento per prevenzione e contrasto al Gap

Il Comune di San Paolo (BS), durante l’ultimo Consiglio comunale,
ha approvato il regolamento per la prevenzione e il contrasto delle
patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo.

A Occhiobello
(RO) limiti orari e distanziometro a 500 metri dai luoghi sensibili
per gli apparecchi da gioco

Stretta sul gioco nella provincia di Rovigo. A Occhiobello, il
consiglio ha approvato il regolamento per le sale giochi e
l’installazione di apparecchi e congegni da intrattenimento.
Secondo quanto previsto dalla normativa, gli apparecchi da gioco
possono funzionare tra le 10 e le 13 e tra le 17 e le 22 di tutti i
giorni, compresi i festivi, al di fuori della fascia oraria prevista
dal regolamento devono essere spenti e disattivati. Gli orari di
apertura delle sale giochi autorizzate, inoltre, vanno dalle 9 alle
23 di tutti i giorni, compresi i festivi. Il regolamento fissa
inoltre il distanziometro ad una distanza di 500 metri dai luoghi
ritenuti sensibili. Secondo quanto previsto dal testo, ai titolari
che non installano o disattivano all’interno delle loro attività
apparecchi di intrattenimento con vincita in denaro potranno essere
concesse agevolazioni che verranno individuate dalla giunta. Nei
confronti di coloro che non rispetteranno il regolamento saranno
applicate sanzioni amministrative pecuniarie da 500 a 10mila euro.

Guardavalle (CZ):
Tari ridotta del 50% ai locali no slot

Approvato a Guardavalle, nella provincia di Catanzaro, il Piano
finanziario della Tari, la tassa sui rifiuti, per il 2019. Sono state
concepite novità per valorizzare il centro storico della cittadina
ionica, attraverso delle agevolazioni sulle tariffe della tassa sui
rifiuti. Tra queste, la riduzione del 50% sulle somme dovute dai
cittadini per la Tari a favore delle nuove imprese e le nuove
attività commerciali “No Slot”, valida per i prossimi cinque
anni.

De Carlo (Comm.
veneto FI): “Attiveremo subito i nostri consiglieri regionali per
modificare la legge sul gioco. Necessario implementare elenco luoghi
sensibili”

“Attiveremo subito i nostri consiglieri regionali per modificare la
legge sul gioco. I comuni devono avere tutte le armi possibili per
contrastare questa piaga”. E’ quanto ha detto il deputato e
commissario veneto di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, in merito
alla sentenza del Tar Veneto che ha concesso l’apertura di una sala
slot nella zona artigianale di Belluno. “È necessario sanare la
norma, inserendo anche gli sportelli bancomat tra i luoghi sensibili
nella legge regionale, tanto più se, come afferma il sindaco
Massaro, questi sono evidenziati come un problema anche dal Servizio
Dipendenze della Ulss”, ha continuato.

Treia (MC): Tari
ridotta del 30% agli esercizi no slot

Il Comune di Treia, nella provincia di Macerata, ha previsto la
riduzione della Tassa Rifiuti, Tari, per le utenze non domestiche che
decideranno di non installare nei propri locali apparecchiature da
gioco oppure che provvedano ad eliminare quelle già esistenti. Gli
esercizi commerciali “no slot” saranno premiati con la riduzione
del 30% della Tari.

A San Giovanni in
Marignano (RN) limitati gli orari degli apparecchi da gioco. Slot
accese dalle 08:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:30

Stretta sul gioco nella provincia di Rimini. A San Giovanni in
Marignano, con un’apposita ordinanza, sono stati disciplinati gli
orari di funzionamento degli apparecchi da gioco. Le fasce orarie
prestabilite sono dalle 08:30 alle ore 12:30 e dalle ore 15:30 alle
ore 19:30, di tutti i giorni feriali e festivi. Nelle altre fasce
orarie gli apparecchi dovranno essere spenti dal gestore. La
normativa dispone poi “l’obbligo a tutti i titolari delle
attività in cui sono installati apparecchi di gioco, di rendere noto
al pubblico con l’apposito cartello da collocare sulla porta di
ingresso del locale l’orario di funzionamento degli apparecchi, che
deve sempre rispettare i limiti massimi disposti con la presente
ordinanza. Fatta salva l’applicazione di altre disposizioni di
legge, nonché delle previsioni del codice penale, la violazione alle
disposizioni previste dalla presente ordinanza composta la sanzione
amministrativa pecuniaria da un minimo di 50,00 ad un massimo di euro
500,00. Ai soggetti che nel corso di un anno solare commettono 2
violazioni (o per ogni violazione successiva alla seconda); è
disposta la sanzione accessoria della sospensione del funzionamento
di tutti gli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in
denaro collocati nel locale per un periodo non superiore a 5 giorni,
anche se il responsabile ha preceduto al pagamento della sanzione”.
Da luglio, inoltre, il Ministero comunicherà in tempo reale al
Comune quali macchine saranno funzionanti negli orari diversi da
quelli prescritti, permettendo così di procedere alle relative
sanzioni.

Rodriquez (cons.
Marsala): “Approvato atto di indirizzo a contrasto del Gap”

“E’ stato approvato, in data odierna, un atto di indirizzo da me
presentato e protocollato in data 1 marzo 2017 e prelevato dalla
collega di maggioranza, Linda Licari, due settimane fa per la
discussione e la successiva votazione in consiglio comunale”. E’
quanto ha detto il consigliere comunale di Marsala, nella provincia
di Trapani, Aldo Rodriquez, del Movimento Cinque Stelle. “Continuerà
dunque incessantemente la nostra lotta contro la ludopatia e il gioco
dazzardo patologico. Tanto che in Commissione Parlamentare Antimafia
è stato creato un apposito Comitato, presieduto dal Senatore
Giovanni Endrizzi, Portavoce M5S in Senato, nel quale verranno audite
le autorità competenti nel ramo della lotta alla ludopatia e al
gioco d’azzardo”, ha aggiunto. “Quando ho presentato l’atto
di indirizzo, suggeritomi dal meetup “Movimento 5 Stelle Marsala”
e sostenuto dal meetup “Marsala in Movimento”, mi sono chiesto
cosa muovesse gli amministratori comunali e regionali a non prendere
provvedimenti affinché si potesse porre un argine al proliferare dei
problemi legati all’azzardopatia che continua a gettare nella
miseria intere famiglie e a caricare di costi il nostro sistema
sanitario. Noi del M5S abbiamo difficoltà a credere che i profitti
di alcuni imprenditori possano condizionare la politica di un
amministratore pubblico che dovrebbe salvaguardare l´interesse della
collettività. Proprio per tutelare questa sempre crescente fetta di
cittadini ho avvertito la necessità di presentare questo atto di
indirizzo al fine di frenare e limitare l’accesso alle sale
scommesse, alle SLOT ed alle VLT. Siamo felici che il presente atto
di indirizzo sia stato votato all’unanimità dal Consiglio Comunale
di Marsala. E’ giusto che sia così! Se i provvedimenti adottati
risultano a favore della collettività nessuno deve avere alcuna
difficoltà a votare le norme proposte. Abbiamo assunto l´impegno di
improntare la nostra azione politica a tutela dei più deboli e per
favorire lo sviluppo sociale soprattutto delle classi più bisognose
e svantaggiate favorendo il superamento delle disuguaglianze. Su
questa linea è orientato il mio modo di fare politica”, ha
concluso.

Calabria, Sapar
incontra Bova (pres. Commissione contro ‘Ndrangheta). Distante:
“Tutelare gli interessi di tutti nel rispetto delle regole”

“È stato un incontro costruttivo tra le parti e di questo
ringraziamo il presidente della Commissione contro la ‘Ndrangheta
in Calabria Arturo Bova. Siamo per la tutela di tutti, siamo per la
difesa della legalità e della filiera del settore del gioco legale,
convinti che la ludopatia sia una battaglia da affrontare insieme con
le istituzioni”.

Queste le dichiarazioni del presidente Sapar Domenico Distante al
termine della riunione tecnica tenutasi a Catanzaro presso la sede
della Regione Calabria con il presidente della Commissione anti
‘ndrangheta Arturo Bova.

Nel corso dell’incontro – dichiara Distante – sono stati
affrontati alcuni aspetti critici della legge regionale 9/2018 che
dispone a nostro avviso interventi dannosi per l’intero settore del
gioco di Stato.

C’è stata la volontà comune di individuare una soluzione ottimale
che ci consenta di difendere il comparto, le imprese del settore e i
posti di lavoro salvaguardando secondo un più corretto equilibrio
gli obiettivi della legge di contrasto alla ludopatia potenziando la
formazione degli operatori e l’informazione”.

“È essenziale in questa fase parlare soprattutto di legalità –
afferma il presidente Sapar – di rispetto delle regole e di totale
intransigenza per chi non le rispetta”. “C’è la volontà
comune – conclude Distante – di trovare un’intesa per dare una
risposta alla ludopatia anche attraverso la riduzione dell’offerta
di gioco sul territorio con riferimento alla diminuzione di
apparecchi da intrattenimento anche per i piccoli esercizi
commerciali come i bar, preservando al contempo gli operatori che
dispongono di una piccola fonte di reddito, nonché il lavoro delle
imprese tutelando gli investimenti, la trasparenza e tutti gli
interessi in campo”.

Limiti orari a
Cairo Montenotte, FIT e STS pronti a presentare ricorso per ottenere
l’annullamento dell’ordinanza

“Cairo Montenotte decide di seguire la strada infausta aperta da
Ventimiglia e, con un’ordinanza che entrerà a pieno regime
all’inizio di maggio, spegnerà le slot di giorno per consentirne
il funzionamento solo nelle ore notturne. La logica – che logica
non è – di restituire un’immagine diurna della città scevra da
vizi passa dalla provincia di Imperia a quella di Savona con un
duplice risultato. Il primo: che nessuno ne trarrà giovamento. Non i
giocatori “sani” cui verrà meno un’occasione di svago; non i
giocatori problematici, che potranno eventualmente consumare la loro
dipendenza nella solitudine dei pochi esercizi aperti di notte o,
peggio ancora, rivolgendosi all’offerta illegale; non i ricevitori
autorizzati di gioco tra cui i tabaccai che lavorano con il sole e
alla luce del sole”. E’ quanto si legge in una nota STS, il
Sindacato Totoricevitori Sportivi. “Il secondo: che, come già
accaduto a Enrico Ioculano, Sindaco di Ventimiglia, anche Paolo
Lambertini, primo cittadino di Cairo, si vedrà notificare un atto da
parte del TAR Liguria cui la Federazione Italiana Tabaccai ricorrerà
immediatamente per ottenere l’annullamento dell’ordinanza. Il
ricorso, sul quale l’ufficio legale FIT sta già lavorando, verrà
presentato nel caso in cui il Sindaco, con un gesto di buon senso,
non decida nel frattempo di revocare l’odiosa ordinanza in regime
autotutela. La FIT e il Sindacato Totoricevitori Sportivi sono dunque
pronti a dare battaglia, ancora una volta, all’uso insensato del
potere legislativo regolamentare da parte di chi crede di
salvaguardare la salute dei cittadini uccidendo un settore economico
legale”, conclude.

Febi (ass.
Fermo): “Allo studio sgravi per esercizi commerciali che dismettono
le slot”

E’ stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa sulle politiche di
bilancio 2019 fra Amministrazione Comunale di Fermo e Segreterie
territoriali di Cgil-Cisl-Uil e Spi-Fnp-Uilp. Ad illustrarlo sono
stati, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco Paolo
Calcinaro, l’assessore al bilancio Savino Febi ed i rappresentanti
delle tre single sindacali Cgil, Cils e Uil e di Spi, Fnp e Uilp. Il
Protocollo prevede fondi per Ambito Sociale raddoppiati in tre anni,
sostegni a famiglie a basso reddito e con studenti fuori sede, lotta
all’evasione fiscale, tariffe invariate, 30 stabilizzazioni fra
Comune e Ambito. In particolare, l’assessore Febi ha sottolineato
“l’importanza e l’esito della misura del Baratto
amministrativo, il mantenimento della convenzione con la Farmacia
Comunale, il mantenimento delle tariffe dei servizi degli anni
precedenti e che dunque rimangono invariati, i recuperi fiscali e
dell’ipotesi allo studio di sgravi per esercizi commerciali che
sono privi o dismettono slot machine”.

Tosi (Sindaco
Fiorano Modenese): “Contrasto del Gap, necessario affiancare ad
operazioni repressive iniziative positive”

Da sabato 13 aprile fino al 6 maggio, si terrà l’ultimo progetto
di TILT Associazione Giovanile e Associazione Balena Ludens, promosso
dal Comune di Fiorano Modenese, nella provincia di Modena, e
sostenuto dall’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico all’interno
del GAL e del Piano locale per la prevenzione e il contrasto al gioco
d’azzardo patologico. “Esprimo soddisfazione per questa
iniziativa nata da un gran senso di responsabilità di alcuni
giovani, particolarmente impegnati per migliorare la propria città
ed esprimere creatività e senso civico. La cosa assume particolare
valore proprio perché si tratta di giovani, i quali dimostrano le
grandi potenzialità positive che possono esserci in quell’età.
Noi consideriamo una ricchezza per il Paese la loro collaborazione e
noi non faremo mai venir meno la nostra. Il disturbo da gioco
d’azzardo è una piaga terribile anche del nostro territorio ed è
assolutamente necessario affiancare ad operazioni repressive
iniziative positive come questa”, ha detto Francesco Tosi, Sindaco
di Fiorano Modenese. Tante dunque le associazioni del territorio
coinvolte nel progetto, che daranno il proprio contributo
organizzando uno o più appuntamenti.

A Montemarciano
(AN) la Polizia locale organizza un corso di formazione sul contrasto
del Gap

Focus sul contrasto al gioco patologico nella provincia di Ancona. Il
Comando della Polizia locale di Montemarciano organizza un corso di
formazione rivolto agli agenti della Pm e a tutte le forze di
polizia, ai funzionari degli Uffici Commercio, Suap e agli operatori
del settore sul contrasto del gioco patologico. Il corso è
intitolato “Gioco pubblico: normativa di riferimento,
caratteristiche dell’offerta e procedimento sanzionatorio”

Stretta sul gioco
a Morbegno (SO), prima un regolamento poi l’ordinanza che limita
gli orari degli apparecchi

Stretta sul gioco nella provincia di Sondrio. A Morbegno arriva un
nuovo regolamento sul gioco che, come illustrato nell’ultima
commissione consiliare dall’assessore ai Servizi sociali Lidia
Moretto, è frutto di “un lavoro partito fra il 2015 e ripreso nel
2017 con un gruppo di Comuni, Provincia, Cm, relativi Ufficio di
Piano e Ats che hanno partecipato con noi al bando regionale “Insieme
contro l’azzardo””. Seguirà al regolamento l’ordinanza del
sindaco che potrà intervenire “sugli orari in cui il gioco è
consentito, con la facoltà di una riduzione sino a 6 ore
giornaliere”, ha detto l’assessore al Commercio, Annalisa
Perlini.

A Patti (ME) una
nuova ordinanza sul gioco, fissati limiti orari e distanziometro a
500 metri dai luoghi sensibili

Stretta contro il gioco nella provincia di Messina. Il sindaco di
Patti, Mauro Aquino, con un’ordinanza ha limitato gli orari degli
apparecchi da gioco e fissato il distanziometro dai luoghi sensibili.
Nello specifico, è vietata la collocazione di nuove attività legate
al gioco a meno di 500 metri da scuole, luoghi di culto, centri di
aggregazione sociale, strutture culturali, centri ricreativi e
sportivi, strutture residenziali operanti in ambito sanitario e
socioassistenziale. Secondo quanto previsto dalla normativa, le sale
gioco potranno rimanere aperte dal 15 settembre al 15 giugno, dal
lunedì al sabato dalle ore 13 alle 24, mentre la domenica e festivi
dalle 10 alle 24. Nel restante periodo dell’anno dal lunedì alla
domenica dalle ore 10 alle ore 24. Per coloro che non rispetteranno
le nuove disposizioni, sono previste sanzioni amministrative da un
minimo di 100 ad un massimo di 500 euro.

Satriano di
Lucania (PZ): protocollo d’intesa tra Comune e associazione di
promozione sociale per contrastare il Gap

Focus sul contrasto al gioco patologico nella provincia di Potenza.
E’ stato firmato un protocollo d’intesa tra il Comune di Satriano
di Lucania e un’associazione di promozione sociale e di contrasto
al gioco. Il protocollo d’intesa prevede la realizzazione di
iniziative di sensibilizzazione, informazione, formazione e
istituzione di sportelli di ascolto e di gruppo di auto mutuo aiuto
finalizzati al contrasto del gioco patologico

Segnana (ass.
Provincia Trento): “A partire da agosto 2020, tutti gli apparecchi
da gioco localizzati in zone sensibili dovranno essere rimossi”

“La legge provinciale n. 13 del 2015 prevede alcune iniziative
rivolte a contenere la diffusione del gioco d’azzardo pubblico,
riconducibili a due tipologie: da una parte, le azioni di formazione
e informazione, prevenzione e cura, di competenza dell’ambito socio
sanitario; dall’altra, le azioni volte alla disincentivazione
dall’accesso al gioco, anche se lecito, vietando la collocazione
degli apparecchi da gioco in prossimità dei luoghi frequentati dalle
persone più vulnerabili, di competenza dell’ambito commerciale. In
merito a questo secondo ambito, si fa presente che la Giunta
Provinciale sta valutando come meglio qualificare le limitazioni
della diffusione del gioco e la promozione della prevenzione e del
contrasto delle dipendenze da gioco che già l’attuale legge
prevede tra le finalità della stessa”. Questa la risposta
dell’assessore alla salute della Provincia di Trento Stefania
Segnana all’interrogazione presentata dai consiglieri del Movimento
5 stelle Filippo Degasperi e Alex Marini. “Le attività svolte
dall’Apss per contrastare il gioco d’azzardo patologico sono
articolate in interventi di prevenzione e in interventi di cura e di
riabilitazione. L’Azienda provinciale per i servizi sanitari di
Trento tramite il Dipartimento Prevenzione è attiva attraverso
iniziative di prevenzione primaria con un impegno diretto da parte
del Servizio Dipendenze ed Alcologia che ha iniziato ad operare in
sinergia nelle attività di prevenzione già prima dell’attuale
fusione in un unico servizio. Le attività di prevenzione primaria si
prefiggono di rendere la popolazione consapevole dei rischi e delle
potenziali conseguenze negative associate al gioco d’azzardo
eccessivo. L’obiettivo è offrire ai cittadini ed a categorie
specifiche di soggetti (es. giovani, anziani, ecc.) informazioni
utili a promuovere comportamenti responsabili anche nei confronti del
gioco. Esempi di questo tipo di misure sono le campagne di
consapevolezza dei rischi associati al gioco e le indicazioni sulle
reali probabilità di vincita. L’attività di prevenzione primaria
viene svolta nelle scuole con il contributo di risorse umane interne
ad APSS e di professionisti esterni. I progetti di educazione alla
salute sono rivolti agli insegnanti (Scuola Primaria e Secondaria di
1° grado) e ad insegnanti e studenti (Scuola Secondaria di 2° grado
e Centri di Formazione Professionale). Le iniziative non sono rivolte
specificatamente alla dipendenza da gioco, ma sono orientate, in
accordo con la letteratura internazionale, alla promozione della
salute e del benessere tramite l’apprendimento delle life skill,
con cui si intendono quelle competenze emotive, relazionali e
cognitive che consentono di operare scelte consapevoli. Infatti
queste competenze possono influenzare la percezione di autoefficacia,
autostima e fiducia in se stessi giocando un ruolo importante nella
promozione del benessere mentale. Nel caso delle dipendenze
patologiche esercitano un importante effetto preventivo nel momento
della scelta di un comportamento rischioso, scelta che per lo più si
connota come conformistica piuttosto che trasgressiva. Gli interventi
effettuati sulla popolazione scolastica sono dedicati o direttamente
ai ragazzi o ai docenti. Gli interventi di prevenzione che vedono
coinvolti prevalentemente i ragazzi sono i progetti di peer
education. L’educazione tra pari, metodologia utilizzata in diversi
settori della medicina e della disciplina educativa in generale, si
basa sul presupposto che lo stesso concetto permea e viene assorbito
con maggiore successo se viene trasmesso da un “pari” che non
dall’esperto che viene da un altro mondo, che l’adolescente non
riconosce e che pertanto decodifica come non autentico. I progetti di
peer education prevedono la selezione di un gruppo di peer leader che
verrà formato sul tema degli stili di vita, sulle life skill in
particolar modo la capacità critica e di scelta. I peer leader
finito il percorso formativo porteranno a cascata nelle classi dei
pari quanto appreso. Bisogna sottolineare come i peer rimangono
“capitale umano” della scuola, ma non solo, anche della intera
comunità. Alcuni di loro infatti continuano anche fuori dalla scuola
ad essere opinion leader in positivo nei gruppi giovanili. La peer
education prevede anche un coinvolgimento dei docenti. Gli interventi
informativi vengono attuati solo in risposta a specifiche richieste
motivate. Sono inoltre previsti progetti specifici per i docenti,
come i corsi di formazione nelle scuole medie superiori e il progetto
unplugged nelle scuole medie inferiori. Il progetto unplugged è un
progetto preventivo orientato allo sviluppo delle life skill da parte
dei ragazzi e consiste nella formazione dei docenti affinché siano
loro a trasmettere quanto appreso ai ragazzi. Il vantaggio di questo
progetto è che, i docenti formati, rimangono patrimonio della
scuola. I progetti unplugged di peer education sono riconosciuti
efficaci dalla Comunità Europea tuttavia hanno incontrato scarso
interesse negli istituti scolastici trentini”, ha aggiunto. ” Per
quanto riguarda invece la prevenzione primaria di comunità, le
iniziative di informazione rivolte alla popolazione generale sono
state numerose e condotte spesso in collaborazione tra professionisti
del Servizio Dipendenze ed AMA, l’associazione di Auto Mutuo Aiuto
convenzionata con APSS, proprio per integrare diverse strategie di
risposta al fenomeno ed ampliare la possibilità di accesso alle cure
per coloro che manifestavano problemi relativi al gioco d’azzardo.
Nel corso degli ultimi anni sono diminuite questo tipo di richieste
così come sembra essersi stabilizzato il numero di accessi ai
servizi per gioco d’azzardo patologico. La prevenzione secondaria
mira a diminuire il danno potenziale per i giocatori a rischio e
problematici prevenendo lo sviluppo di una dipendenza. L’ APSS ha
dato avvio nel 2016 (cfr. deliberazione del Direttore generale n.399
di data 8 agosto 2016) ad una collaborazione con il Dipartimento di
Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento
per rafforzare l’ambito della prevenzione e della sensibilizzazione
attraverso un piano di ricerca e un piano di formazione. In
particolare il piano di ricerca si è posto l’obiettivo di rilevare
la percezione degli esercenti circa il gioco d’azzardo e la
normativa che lo regola ed il profilo socioanagrafico e
comportamentale del giocatore-tipo e del giocatore patologico; per
questo è stata realizzata nel 2017 una specifica indagine che ha
coinvolto oltre 300 esercenti operanti sul territorio provinciale. Il
piano formativo è quindi stato orientato alla sensibilizzazione
degli esercenti dei locali in cui vi è un’offerta di gioco
d’azzardo al fine di conoscere meglio il fenomeno e intercettare
precocemente chi sta sviluppando una problematica. I due piani di
attività risultano fortemente interconnessi, tanto da caratterizzare
l’attività come un percorso di ricercaazione. Infatti – ha
detto -, se il piano di ricerca aveva l’obiettivo di indagare negli
esercenti la loro percezione circa i diversi aspetti del gioco
d’azzardo, tale rilevazione trova ricaduta operativa nella
strutturazione degli interventi formativi (in linea con la Legge
provinciale n.132015) rivolti agli esercenti attraverso la
progettazione e conduzione di focus group con il duplice obiettivo di
affrontare gli aspetti relativi alla normativa che regola il gioco
d’azzardo e di attivare un confronto su come stabilire una
relazionecomunicazione con il giocatore e su come affrontare casi
potenzialmente problematici. In accordo con il Commissariato del
Governo (con il quale è stato anche stipulato nel giugno 2017 un
protocollo di collaborazione con la Provincia di Trento) sono stati
coinvolti gruppi di operatori delle Forze dell’Ordine (Carabinieri
e Polizia). Sono stati inoltre organizzati dei corsi/gruppi di
formazione per gli esercenti e per operatori delle sale da gioco
nelle zone dell’Alto Garda e della città di Trento nonché
l’associazione BingoTime. L’obiettivo principale, a lungo
termine, del “Progetto di contrasto alla ludopatia” sta nella
creazione di rapporti collaborativi con gli esercenti e gli operatori
di gioco per promuovere la consapevolezza rispetto ai rischi e alle
problematiche connesse al gioco d’azzardo, incrementando
contestualmente le conoscenze relative alla normativa del settore e
ai Servizi di prevenzione e cura presenti nel territorio provinciale,
di modo che l’esercente abbia tutti gli strumenti per poter avere
un ruolo attivo nella relazione con il cliente giocatore,
riconoscendo il soggetto potenzialmente a rischio e, se necessario,
agganciandolo ed indirizzandolo ai Servizi del territorio. Un
importante ruolo nel contrasto dello sviluppo di nuovi casi di gioco
d’azzardo patologico è stato inoltre svolto fin dal 2012
dall’alleanza per la tutela e la responsabilità condivisa nel
contrasto e nella prevenzione del gioco d’azzardo patologico in cui
i soggetti firmatari (Comune di Trento, Associazione AMA – Auto
Mutuo Aiuto, Provincia Autonoma di Trento, Azienda Provinciale per i
Servizi Sanitari, Comune di Rovereto, Casse Rurali Trentine,
Consorzio Comuni Trentini, Confesercenti, Ordine dei Giornalisti,
Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza – CNCA,
Federazione Italiana Tabaccai – FIT, CONSOLIDA, Caritas), si sono
impegnati alla prevenzione e al contenimento delle conseguenze
sociali del gioco d’azzardo, nell’ambito delle rispettive
competenze”, ha continuato. “Si parla invece di prevenzione
terziaria quando ci si riferisce ai diversi tipi di trattamenti volti
ad assistere le persone che stanno sviluppando o hanno sviluppato un
problema nella gestione del gioco d’azzardo. Queste misure
comprendono, ad esempio, la psicoterapia individuale o di gruppo, i
gruppi di auto mutuo aiuto, la consulenza finanziaria e l’assistenza
per la famiglia del giocatore. Prevenzione terziaria,

cura e riabilitazione hanno in realtà ampie aree di
sovrapposizione. Il Servizio Dipendenze ed Alcologia svolge la
funzione istituzionale di assessment e successiva presa in carico
delle situazioni problematiche. In particolare, al soggetto che porta
un problema di gioco d’azzardo al SerD, nell’ambito del processo
di accoglienza e valutazione, viene fissato un colloquio o più
frequentemente alcuni colloqui con lo psichiatra con finalità
diagnostica. Il processo di valutazione prosegue con il contributo
dell’equipe multidisciplinare che si avvale della collaborazione
dei familiari eventualmente coinvolti. La valutazione iniziale
comprende l’accertamento di un’eventuale comorbilità
psichiatrica; inoltre viene effettuata una valutazione tossicologica
dato il frequente riscontro di assunzione di sostanze nei giocatori
problematici. E’ infatti necessario escludere che il disturbo del
comportamento sia riconducibile alle fasi maniacali di un disturbo
bipolare del tono dell’umore oppure alla sintomatologia maniacale
indotta dall’uso di sostanze stimolanti come la cocaina; così come
è necessario escludere che il comportamento sia secondario ad un
trattamento farmacologico. La fase diagnostica può prevedere la
somministrazione di test standardizzati. Per l’area sociale in
particolare si sottolinea l’importanza della valutazione della
situazione finanziaria. Per ciò che concerne il trattamento, il SerD
propone prevalentemente interventi di tipo ambulatoriale. I programmi
terapeutici proposti sono sempre individualizzati, cioè basati sia
sull’analisi di ciascun caso clinico, che sulla definizione di un
contratto terapeutico che non può non tener conto della
rappresentazione del problema da parte dell’interessato nonché
della compliance agli interventi terapeutici proposti. Pertanto gli
obiettivi iniziali del trattamento sono tesi ad aumentare il livello
di motivazione alla terapia con una serie di colloqui motivazionali o
un percorso di tipo psicoeducazionale, per poter proporre un
programma terapeutico che solitamente prevede l’integrazione di
interventi delle diverse aree professionali. I programmi terapeutici
includono prevalentemente interventi di tipo psicoeducativo,
psicoterapico e psicofarmacologico. Vengono inoltre attuati
interventi di gruppo di tipo psicoterapico e molto più raramente si
ricorre ad interventi residenziali che costituiscono una tappa del
processo di presa in carico del paziente qualora il livello di
compulsività e/o di sofferenza soggettiva rendano necessario un
maggior livello di protezione. Inoltre nell’ambito della
convenzione con AMA annualmente rinnovata a partire dal 2012 viene
ampliata la possibilità di accesso alle cure anche per coloro che
per ragioni di privacy o timore di stigma difficilmente accederebbero
al Servizio Dipendenze tramite incontri di informazione per i
giocatori e loro familiari attraverso iniziative di gruppo, come
occasioni di aggancio terapeutico e di consapevolezza e occasioni di
cura e di sostegno nel processo riabilitativo tramite le attività di
auto mutuo aiuto in gruppo con otto gruppi attivi sull’intero
territorio provinciale. A partire dal 2007, anno in cui sono stati
presi in carico i primi 4 giocatori patologici, la numerosità di
questo tipo di pazienti è cresciuta esponenzialmente per arrivare
poi a stabilizzarsi dal 2012 a tutt’oggi intorno alle 100 unità
l’anno di cui circa 50 nuovi utenti”, ha precisato ancora. “La
richiesta di proseguimento della convenzione con il Dipartimento di
Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento
è stata accolta con le seguenti finalità: Il prosieguo delle
attività di formazione e sensibilizzazione al fine di sviluppare la
conoscenza del fenomeno ed intercettare precocemente chi sta
sviluppando una problematica. Attività rivolta agli esercenti dei
locali in cui è presente un’offerta di gioco d’azzardo ed alle
Forze dell’Ordine. Dopo una prima serie di eventi formativi rivolti
a queste due categorie è, infatti, emersa la richiesta di dare
proseguimento ad altre iniziative di questo genere andando ad
intercettare soggetti in zone più decentrate da un lato, e operanti
in particolari settori dall’altro (ci è giunta richiesta di
formazione per circa sessanta operatori di sale dedicate).
Un’attività di ricerca che consenta di monitorare gli esiti dei
trattamenti. In particolare si propone l’opportunità di svolgere
un’analisi di follow up su tutti i pazienti che, a partire
dall’anno 2007, hanno svolto un percorso di cura presso il SerD per
un problema di gioco d’azzardo patologico. Rispetto a ciò
l’obiettivo è doppio: oltre ad uno prettamente valutativo
(comprendere gli outcome dei giocatori GAP dopo un percorso al SerD e
delineare i determinanti di un positivo percorso terapeutico), ci si
pone infatti anche un obiettivo di progettazione (l’analisi
consentirà presumibilmente di revisionare e migliorare le modalità
di presa in carico e trattamento dei giocatori patologici che
rappresentano un target relativamente nuovo per i Servizi delle
Dipendenze e rispetto ai quali ancora non è stato svolto uno studio
specifico di follow up)”, ha aggiunto ancora. “L’articolo 11,
comma 1 della legge provinciale 13 del 2015 prevede che nella
relazione sull’attuazione della legge sia data contezza della
“diffusione delle sale da gioco e dei luoghi dove sono installati
gli apparecchi per il gioco nel territorio provinciale e i
cambiamenti nella loro distribuzione rispetto alla situazione
preesistente”. Per la parte di competenza dell’ambito
commerciale, la relazione effettuata sulla base dei dati forniti
dall’Amministrazione delle Dogane e dei Monopoli evidenzia che nel
territorio provinciale erano installate: alla fine del 2015: 474 VLT
(Video Lottery) e 2.682 AWP (New Slot), per un totale di 3.156
apparecchi, distribuiti in 690 esercizi; alla fine del 2017: 424 VLT
(Video Lottery) e 2.558 AWP (New Slot), per un totale di 2.982
apparecchi, distribuiti in 596 esercizi. Quindi complessivamente il
numero di apparecchi attivi e installati in Trentino è diminuito del
5,5%, mentre gli esercizi con offerta di gioco pubblico sono
diminuiti del 13,6%. La riduzione percentualmente più consistente ha
interessato le VLT (Video Lottery, che raccolgono un maggior volume
di gioco per macchina rispetto alle New Slot), diminuite nel periodo
di oltre il 10,5%, mentre le AWP (New Slot) sono calate del 4,6%. La
riduzione complessiva del numero degli apparecchi presenti sul
territorio provinciale dovuta all’impossibilità di collocare nuovi
apparecchi nelle zone cosiddette sensibili, dimostra che si sta
perseguendo la finalità di disincentivazione dell’accesso al gioco
prevista dalla legge provinciale, per quanto riguarda l’ambito
commerciale. Tuttavia, gli effetti più importanti si avranno a
partire da agosto 2020, termine entro il quale tutti gli apparecchi
localizzati in zone sensibili dovranno essere rimossi. Si stima che
la riduzione dovrebbe interessare oltre un apparecchio su tre.
Inoltre, poiché la legge disciplina sul piano commerciale
esclusivamente il contenimento degli apparecchi individuati
dall’articolo 110, comma 6, del regio decreto n. 773 del 1931,
laddove i numeri dimostrano il perseguimento degli obiettivi,
utilizzare l’importo del gettito sull’imposta da gioco implica
considerare anche una serie di opportunità di gioco che non sono
limitate dalla legge in questione, ma che possono comunque essere
oggetto delle attività di formazione ed informazione, prevenzione e
cura, di competenza dell’ambito socio-sanitario. L’esito delle
verifiche di cui al punto 1 dell’odg n.437/XV ha confermato
l’applicabilità in ambito provinciale la facoltà per i Comuni di
limitare sul proprio territorio, con proprio provvedimento, gli orari
di accensione degli apparecchi da gioco di cui al comma 6, art. 110
del TULPS, collocati non solo nelle sale da gioco, ma anche nei
pubblici esercizi, negli esercizi commerciali, o in altri luoghi
aperti al pubblico L’esercizio del potere sindacale, nel rispetto
dei principi di adeguatezza e proporzionalità, deve però
necessariamente dar conto del bilanciamento degli interessi in gioco,
che sono entrambi costituzionalmente tutelati (diritto alla salute e
libertà d’impresa) ed è consentito dal legislatore solo in caso
di accertata lesione di interessi pubblici tassativamente individuati
quali quelli richiamati dall’articolo 31, comma 2, del decreto
legge n.201 del 2011, convertito con legge n. 214 del 2011
(sicurezza, libertà, dignità umana, utilità sociale, salute).
Degli esiti dell’approfondimento è stata data comunicazione ai
Comuni direttamente interessati, al Consorzio dei Comuni Trentini e
alle strutture provinciali interessate. Per quanto riguarda
l’istituzione del tavolo di confronto con i Comuni, l’Assessorato
competente ha già preso conoscenza della necessità di avviare il
tavolo”, ha concluso Stefania Segnana. La legge sul gioco della
Provincia di Trento prevede un distanziometro di 300 metri da luoghi
sensibili per l’installazione di slot e Vlt in sale dedicate. Tra i
luoghi sensibili: istituti scolastici o formativi di qualsiasi ordine
e grado; strutture sanitarie e ospedaliere, incluse quelle dedicate
all’accoglienza, assistenza e recupero di soggetti affetti da
qualsiasi forma di dipendenza o in particolari condizioni di disagio
sociale o che comunque fanno parte di categorie protette; strutture
residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario,
scolastico o socio-assistenziale; strutture e aree ricreative e
sportive frequentate principalmente da giovani, nonché centri
giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani;
circoli pensionati e anziani; luoghi di culto

Brivio (Anci
Lombardia): “Maggiore coinvolgimento dei sindaci nell’attuazione
dei piani regionali a contrasto al Gap”

“I Sindaci sono i primi responsabili della salute pubblica, ecco
perché chiediamo un loro maggiore coinvolgimento nell’attuazione
dei piani regionali a contrasto al Gap e nell’individuazione di
regole nazionali che possano riordinare il comparto. Chiediamo,
inoltre, che l’azione dei sindaci possa essere salvaguardata e
potenziata attraverso una più stretta collaborazione con Forze
dell’Ordine, Commissione Parlamentare Antimafia e Terzo Settore al
fine di condividere misure di contrasto all’illegalità. Anci
Lombardia è impegnata nella lotta e prevenzione al gioco d’azzardo
patologico. Dallo scorso gennaio, partecipiamo ai lavori del tavolo
del coordinamento nazionale sul gioco d’azzardo di Anci dove tutti
i sindaci si sono detti favorevoli all’avvio di un lavoro che
consenta ai rappresentanti dei comuni di prendere parte, attivamente,
al processo di riordino del settore”. E’ quanto ha detto il
Presidente di Anci Lombardia e sindaco di Lecco Virginio Brivio.
“Anche a livello regionale – ha aggiunto – il nostro impegno
non si è mai arrestato. Poco più di un anno fa, abbiamo ospitato la
III edizione degli Stati generali del gioco d’azzardo il cui tema
centrale era proprio la lotta alla corruzione, all’illegalità e
alle mafie, la prevenzione e la cura. Un’occasione importante per
confrontarci con istituzioni e con chi si occupa di prevenzione e
contrasto al gioco d’azzardo e portare anche l’esperienza del
Comune di Lecco, che amministro, che negli ultimi anni ha messo in
campo misure restrittive nei confronti di attività legate al gap,
giudicate positive anche dai tribunali: come la lontananza da luoghi
considerati sensibili (scuole, parrocchie), i limiti agli orari di
apertura o i progetti di sensibilizzazione e prevenzione con la
campagna “Non giochiamoci il futuro” che ha visto Lecco ente
capofila con tutti i Comuni della provincia”, ha concluso.

Gualzetti
(Consulta Nazionale Antiusura): “Chiederemo a Stato, regioni, enti
locali di fare il possibile per contrastare il gioco patologico”

“Cercheremo di portare all’attenzione il tema del gioco
d’azzardo. Non solo aiutando le persone a uscire dalla dipendenza
da gioco, ma soprattutto invitando le istituzioni a fare la loro
parte. E’ un problema di sistema e promozione di gioco dal punto di
vista dello Stato, che ha anche il compito di tutelare i più deboli.
Chiederemo a Stato, regioni, enti locali di fare ciò che possono per
aiutarle”, ha detto Luciano Gualzetti, vicepresidente della
Consulta Nazionale Antiusura, al Sermig di Torino. “Le nuove norme
– ha aggiunto ad Alanews – introdotte nel Decreto Sicurezza anti
usura possono essere utili, ma chiediamo allo Stato soprattutto di
stare vicino a chi fa fatica a difendersi da solo di fronte
all’infiltrazione della criminalità organizzata che al Nord sta
prendendo il controllo delle imprese e delle istituzioni”. “Oltre
a portare fino in fondo le norme di divieto della pubblicità sul
gioco, oltre a confermare la titolarità degli Enti Locali, Regioni e
Comuni sulla regolamentazione della diffusione delle macchinette e
punti di gioco, con le distanze dai luoghi sensibili. Bisognerà
capire le modalità più efficaci per tutelare le persone più
fragili e regolamentare un fenomeno che non può essere lascito solo
al mercato”, ha concluso.

Puglia, la legge
sul gioco torna in Consiglio regionale. Dubbi sul via libera alla
proposta del distanziometro a 250 metri

Si torna a parlare di gioco nel Consiglio della Regione Puglia.
Tornerà infatti a riunirsi domani e mercoledì presso l’Aula
consiliare e avrà tra i punti all’ordine del giorno la proposta di
legge Colonna, Borraccino, Leo, Santorsola “Modifiche ed
integrazioni alla legge regionale 13 dicembre 2013, n. 43 ‘Contrasto
alla diffusione del Gioco d’Azzardo Patologico’”. Tra le
disposizioni stabilite dalla proposta di legge, il distanziometro dai
luoghi sensibili per i punti gioco e sarà vagliata la modifica
votata ed approvata in Commissione Sanità, il 7 marzo scorso, che
prevedeva la riduzione delle distanze dai luoghi sensibili da 500 a
250 metri. Secondo quanto appreso da Agimeg, non è sicuro che questa
modifica possa essere accolta favorevolmente anche in Consiglio.

Risso (Fit) ad
Agimeg: “E’ lo Stato e non i comuni a regolamentare Gratta Vinci
e 10eLotto. Lo chiariremo ai sindaci della Bassa Bergamasca
Occidentale”

“E’ importante fare chiarezza con i comuni della Bassa Bergamasca
Occidentale per quanto riguarda le normativa nel settore dei giochi.
La Federazione Italiana Tabaccai e Sts parteciperanno a Treviglio a
un tavolo istituzionale di confronto con l’obiettivo di far
comprendere che Gratta Vinci e 10eLotto in particolare sono giochi
che devono essere regolamentati dallo Stato e non dai sindaci, non
essendo neanche necessario la licenza di pubblica sicurezza.
L’alternativa è quella del nostro ricorso che vinceremo come è
successo in passato”. E’ quanto spiega ad Agimeg Giovanni Risso,
Presidente della Federazione Italiana Tabaccai, riferendosi
all’incontro al quale parteciperanno i sindaci della Bassa
Bergamasca Occidentale. A marzo infatti il regolamento sul gioco dei
18 comuni dell’ambito Ats della Bassa ovest è stato modificato
autonomamente dal Comune di Treviglio. La scelta è stata spiegata in
Consiglio Comunale dal vicesindaco Pinuccia Prandina: “Il Comune di
Bergamo aveva previsto queste limitazioni ma poi ha perso una causa
al Tar di Brescia con i gestori dei concorsi. Abbiamo dovuto tenerne
conto”, riferendosi ai giochi ad estrazione. Una mossa, questa, che
ha lasciato spiazzati gli altri comuni.

In vigore a San
Giorgio della Richinvelda (PN) ordinanza che limita orari di
funzionamento degli apparecchi da gioco

E’ in vigore nel Comune di San Giorgio della Richinvelda, nella
provincia di Pordenone, l’ordinanza siglata dal sindaco Michele
Leon che stabilisce limiti orari per l’utilizzo degli apparecchi da
gioco. “Le slot presenti negli esercizi pubblici non saranno più
accese 24 ore su 24, ma in orari prestabiliti, ovvero dalle 8 alle 12
e dalle 16 alle 19 nei bar e locali, pena una multa per il gestore va
dai 500 ai 3 mila euro”, sottolinea il primo cittadino.

Molinaro (sindaco
Cosseria): “Bene azioni del sindaco di Cairo Montenotte e
dell’assessore di Carcare rivolte a limitare il gioco”

“Ritengo che le iniziative del sindaco di Cairo Montenotte Paolo
Lambertini e dell’assessore del Comune di Carcare Enrica Bertone
rivolte a limitare il gioco d’azzardo e ad attivarsi collegialmente
contro le altre dipendenze, droga, fumo e alcool, non debbano essere
additate come iniziative volte a penalizzare le imprese del settore”,
ha detto nel Comune di Cosseria, nella provincia di Savona, il
sindaco Roberto Molinaro. “Occorre fare sistema e prevenzione vera
così come ci si sta adoperando contro il bullismo. Per cui serve un
intervento incisivo nelle scuole a partire dalle medie inferiori con
l’ausilio di psicologi e medici”, ha aggiunto. “La soglia di
età dell’ubriachezza e delle droghe è sempre più pericolosamente
in discesa. Vi sono dodicenni che fanno uso frequente di sigarette e
a quattordici anni hanno già provato l’ebrezza del coma etilico.
Plaudo alla volontà di riunirsi ed affrontare il problema non solo
con divieti (doverosi) perché sappiamo che il “no” è il
classico divieto che attira di più a non rispettarlo, ma occorre far
prendere coscienza a giovani e non che a prendersi cura dalla propria
siamo noi stessi”, ha concluso.

Ciaramella (cons.
Campania): “Via libera alla mozione che impegna Consiglio ad
approvare in tempi brevi la legge regionale di contrasto al Gap”

“Oggi in Consiglio abbiamo finalmente approvato la mozione a firma
mia e del Collega Gianluca Daniele che impegna il Consiglio ad
approvare in tempi brevi la legge regionale di contrasto al Gioco
d’Azzardo e la Giunta ad attivare l’osservatorio dedicato già
previsto dall’attuale norma. Dopo questo impegno in aula, siamo
tutti pronti a rendere concreto il lavoro di confronto e
collaborazione con operatori virtuosi del settore, Associazioni,
Comuni, Asl e cittadini per una legge concreta e necessaria”. Così
Antonella Ciaramella, consigliere regionale del Pd in Campania, ha
commentato l’approvazione della mozione che impegna il Consiglio
regionale a “provvedere in tempi celeri all’approvazione di una
legge regionale organica per prevenire e contrastare i rischi legati
al gioco d’azzardo patologico prevedendo apposite misure che
stabiliscano le distanze delle sale da gioco dai luoghi sensibili,
gli orari di apertura e chiusura delle stesse”.

Treviso,
sull’Albo Pretorio l’ordinanza sul gioco che inasprisce le
sanzioni per chi non rispetta limiti orari

E’ stata pubblicata sull’Albo Pretorio del Comune di Treviso
l’ordinanza del sindaco “disciplina comunale degli orari di
esercizio delle sale giochi e degli orari di funzionamento degli
apparecchi con vincita in denaro installati negli esercizi
autorizzati ex articoli 86 e 88 del Tulps RD N. 773/1931 e negli
esercizi commerciali ove è consentita la loro installazione –
modifica”. Con tale normativa, il sindaco ordina “di abrogare il
3 punto del dispositivo dell’ordinanza sindacale prot. n. 1473/04
del 1° febbraio 2016 ad oggetto “disciplina comunale degli orari
di esercizio delle sale giochi e degli orari di funzionamento degli
apparecchi con vincita in denaro installati negli esercizi
autorizzati ex articoli 86 e 88 del TULPS RD n. 773/1931 e negli
esercizi commerciali ove è consentita la loro installazione” di
seguito riportato: “eventuali deroghe agli orari di gioco
stabiliti, potranno essere richiesti al Comune previa presentazione
di apposita istanza contenente un progetto per il contrasto delle
dipendenze da gioco patologico” 2) che, nell’ambito
dell’ordinanza di cui sopra, le prescrizioni dettate in punto di
sanzioni accessorie secondo cui “in caso di particolare gravità o
recidiva si applicherà, per un periodo da uno a sette giorni, la
sanzione accessoria della sospensione dell’attività delle sale
giochi autorizzate ex articolo 86 TULPS, ovvero la sospensione del
funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita
in denaro di cui all’articolo 110, comma 6 TULPS, collocati in
altre tipologie di esercizi (commerciali, locali o punto di offerta
del gioco) ex articoli 86 e 88 del TULPS RD n. 773/31; la recidiva si
verifica qualora la violazione delle disposizioni sia stata commessa
per due volte in un anno, anche se il responsabile ha proceduto al
pagamento della sanzione mediante oblazione ai sensi dell’articolo
16 della Legge 24 novembre 1981, n. 689 e successive modifiche”,
siano modificate e interamente sostituite dalla disposizione
seguente: “Ai sensi dell’art. 10 del TULPS, si applica altresì
la sospensione del funzionamento degli apparecchi di intrattenimento
e svago con vincita in denaro di cui all’art. 110 c. 6 del TULPS
per un periodo da uno a dieci giorni”. L’ordinanza proibisce
quindi ai gestori di chiedere deroghe per sugli orari di apertura ed
eleva le sanzioni per chi non rispetta le regole.

Giochi, Distante
(Sapar): “La Campania prenda atto di misure inutili e dannose”

Nonostante la mancanza di una normativa a livello nazionale che
regolamenti il gioco di Stato e nonostante le intese sancite dalla
Conferenza Stato Regioni del 2017, in attesa delle ultime e non
mantenute promesse del decreto Dignità che prevedeva un arco
temporale di sei mesi per mettere definitivo ordine alla giungla di
regolamenti, della quale assistiamo con incredulità al legiferare in
ordine sparso e scomposto da parte di alcune regioni in materia di
contrasto alle ludopatie attraverso provvedimenti capestro il cui
unico effetto è quello di provocare ricadute nefaste sull’economia
della terza industria italiana per fatturato. Oggi – si legge in
una nota dell’Associazione Sapar – il consiglio regionale della
Campania, regione che in prima battuta aveva visto bocciarsi dal
governo nazionale la quota di riparto del fondo per il gioco
d’azzardo patologico, ha approvato una mozione a firma dei
consiglieri Ciaramella e Daniele che impegna il Consiglio ad
approvare la legge regionale di contrasto al Gioco d’Azzardo e la
Giunta ad attivare l’osservatorio dedicato già previsto
dall’attuale norma. Tra le misure previste l’introduzione del
distanziometro dai luoghi sensibili e la rimodulazione degli orari di
apertura delle sale giochi. Provvedimenti che, come appare sempre più
evidente e come dimostrato da indagini e studi scientifici, non hanno
alcun effetto di deterrenza sulle ludopatie semmai accentuate dalla
progressiva espulsione del gioco legale in favore di quello in mano
alla criminalità organizzata. Appare del tutto evidente – conclude
l’Associazione Sapar – che la Regione Campania o i suoi
amministratori non abbiano compiutezza dello sviluppo tecnologico del
gioco online in grado di superare qualsiasi limite o divieto di sorta
il cui unico effetto è quello di generare disoccupazione e riduzione
del gettito erariale. Ancora una volta l’auspicio di Sapar è che
prevalga il buon senso e che si possa instaurare con le istituzioni
un dialogo costruttivo, finalizzato a superare le criticità
presenti, a tutela delle attività imprenditoriali e dei numerosi
posti di lavoro.

Distante (Sapar)
su legge che equipara giochi a premio a quelli con vincita in denaro:
“In Emilia non sanno ancora cosa inventarsi, vogliono negare il
peluche ai bambini”

Il rischio di equiparare le sale giochi per famiglie, quelle che
ospitano al loro interno attività di carattere ludico e ricreativo
riservate ai bambini, alle tradizionali sale gioco con vincite in
denaro, che hanno una regolamentazione del tutto differenziata, è
una delle ultimissime novità che riserva la legge regionale
dell’Emilia Romagna che rischia di penalizzare le piccole e medie
imprese e con esse numerosi posti di lavoro.

Sull’argomento è intervenuto il presidente nazionale Sapar
Domenico Distante che nel condividere le perplessità espresse dal
consigliere comunale Luigi Camporesi in una interrogazione alla
Giunta comunale, definisce il provvedimento “fuori dalla realtà e
da ogni logica razionale”. La legge in questione equiparerebbe i
giochi a premio, ovvero quelli nei quali anche nei luna park si vince
il peluche o il gadget, ai giochi con vincita in denaro con il
conseguente divieto per i minori e l’assoggettamento a tutti i
limiti previsti per le sale giochi e sale scommesse.

“Se si considera il flipper, il calciobalilla, ovvero tutti quei
giochi di abilità che storicamente sono consacrati nelle attività
di carattere ricreativo, come potenziale rischio per sviluppare
l’azzardo possiamo davvero stendere un velo pietoso su un sistema
di totale approssimazione esclusivamente basato su teorie supportate
dal nulla, mai confortate da studi di questo tipo in Italia, ma che
all’estero non hanno mai prodotto risultati tangibili in questa
direzione”. “Al peggio non c’è limite – spiega il presidente
Distante – poiché si parte da una considerazione che non ha alcun
tipo di riscontro oggettivo, e cioè che questo tipo di giochi,
quindi la vincita di un premio che si traduce nel riconoscimento di
una particolare abilità, potrebbe indurre i giovanissimi a passare
in futuro ai giochi d’azzardo”.

“Tutto questo – aggiunge il Presidente Sapar – ignorando
l’universo mondo esistente sulle piattaforme online non
controllabili da nessuno sia in termini di accesso che di luoghi”.
“Ci ritroveremmo – osserva Distante – con l’infliggere una
inutile azione punitiva in cui scompare la competizione e destrezza,
snaturando il senso di partecipazione in gare, giochi o prove che
richiedono abilità e che servono a sviluppare logica e capacità
intellettive”.

Il presidente
Sapar Domenico Distante incontra il Presidente della Commissione
contro la ‘Ndrangheta Bova. Il 9 Aprile tavolo tecnico in Calabria

“Nel corso di un incontro informale con il presidente della
Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria Arturo Bova, abbiamo
avuto modo di scambiare alcune considerazioni sulla legge regionale
9/2018 che dispone a nostro avviso interventi dannosi per l’intero
settore del gioco di Stato, volti (secondo lo spirito della legge)
alla prevenzione dell’usura connessa al gioco d’azzardo
patologico”. E’ quanto fa sapere l’Associazione Sapar. “Sapar
attraverso gli organi di informazione ha avuto modo di commentare le
discutibili e fortemente dannose misure restrittive previste dal
regolamento regionale attraverso il quale si introduce il
distanziometro dai luoghi sensibili anche per altre categorie di
apparecchi da intrattenimento come i videogiochi. A questo si
aggiunge la norma che prevede limiti orari di 8 ore anche per gli
esercizi commerciali che ospitano questa tipologia di apparecchi e la
rimozione immediata degli apparecchi dai bar. Questi saranno alcuni
dei principali temi che il presidente nazionale Sapar Domenico
Distante insieme ai responsabili Sapar Calabria affronteranno nel
corso dell’incontro con il presidente Bova in programma il 9 aprile
prossimo. Ringraziamo – conclude l’Associazione – Arturo Bova
per la sua disponibilità a recepire le istanze della categoria fermo
restando l’obiettivo comune di raggiungere un’intesa volta a
tutelare la filiera produttiva del gioco legale in Calabria, a
salvaguardare gli investimenti delle piccole e medie imprese e
soprattutto a garantire il mantenimento di oltre 6mila posti di
lavoro”.

Distante (Sapar)
replica a Ravaldini (Agire): “Fa campagna elettorale con una
conoscenza approssimativa e distorta del fenomeno del gioco in
Italia”

In una nota, il presidente nazionale Sapar Domenico Distante risponde
direttamente al presidente dell’Associazione Ag!re di Forlì,
Andrea Ravaldini, il quale approfittando della campagna elettorale in
corso nel comune emiliano per il rinnovo del consiglio comunale, tra
i temi dirimenti introduce quello del gioco e delle ludopatie.

Un argomento sul quale lo stesso Ravaldini mostra evidenti lacune sia
dal punto di vista della conoscenza approssimativa del fenomeno che
degli strumenti per limitare i danni del gioco patologico. “L’esordio
di Ravaldini è del tutto fuori misura – afferma Domenico Distante
– Tanto per restare sull’argomento il presidente
dell’associazione chiede ai candidati sindaci di inserire nei loro
programmi “Forlì deve diventare una città slot free”.

“È lapalissiano – osserva il presidente Sapar – come il tema
del gioco venga impropriamente accostato come unico appannaggio degli
apparecchi da gioco e da intrattenimento diversamente da quanto
accade nella realtà dei fatti. Più coerente da un punto di vista
etico e morale, se dobbiamo perseguire la strada della moralità che
nulla ha a che vedere con il gioco consapevole, se lo slogan fosse un
altro, ovvero “Forlì deve diventare una città libera dal gioco di
Stato”, includendo tutte le forme di gioco pubblico i cui volumi di
spesa sono accessibili a chiunque sul portale dell’ADM ma che
Ravaldini non conosce”.

“Ciò che rende perplessi – aggiunge Domenico Distante – è la
leggerezza con cui il presidente dell’associazione Ag!re si esprime
a proposito della ludopatia che egli definisce “non un vizio ma una
malattia riconosciuta che pesa enormemente su bilanci del welfare
comunale e che provoca un non indifferente impatto sociale”.
Riteniamo che il sig. Ravaldini nell’affrontare l’argomento debba
conoscere in primo luogo i termini d’incidenza (da un punto di
vista statistico e scientifico) sul welfare del Comune di Forlì
offrendo un contributo più utile che in questo modo si trasforma in
un inutile spot elettorale per sostenere qualche candidato sindaco a
lui amico”.

L’articolo Fasce orarie e distanziometri: i Comuni che hanno detto “no” al gioco proviene da AGIMEG, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco.

Fonte: https://www.agimeg.it/politica/fasce-orarie-distanziometri-slot