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Ughi (Pres. Obiettivo 2016) ad Agimeg: “Pronti alla ripartenza con una versione 3.0 delle sale scommesse. Più tecnologia ed il ‘vigile urbano’ d’agenzia. Le banche devono cambiare atteggiamento verso gestori e concessionari”

“Insieme alla gestione dell’emergenza sanitaria che ha coinvolto tutta l’Italia, si torna a parlare in maniera insistente di riaperture delle attività commerciali. In tal senso servirà fare grande attenzione alla ripresa per evitare assembramenti nelle attività commerciali. La nostra proposta, basata su un nuovo sistema di vendita che trasforma l’agenzia di scommesse in un negozio automatizzato dove vengono soddisfatte le esigenze di tutti gli attori coinvolti, ritengo sia la soluzione più adatta”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Maurizio Ughi, Presidente di Obiettivo 2016, parlando del sistema di accettazione di gioco con voucher. “Il nuovo format consente infatti – a differenza della tradizionale agenzia di scommesse con sportellisti al bancone – di avere video con touch screen per effettuare la giocata dopo aver inserito il denaro in una apposita macchina, la Pay-Station. Quest’ultima è in grado di rilasciare dei voucher dell’importo corrispondente per le giocate e per ritirare il saldo del gioco con il pagamento delle vincite. Tra l’altro – prosegue Ughi – in media un’agenzia paga il 10% – 12% dei biglietti giocati, mentre il restante è perdente e viene cestinato dai giocatori. Con il nuovo formata il ticket perdente è di fatto dematerializzato, viceversa materializziamo solo i tagliandi vincenti, che sono una piccola parte del totale, in modo da avere un risparmio di costi. Il denaro raccolto è in una macchina simile a una piccola cassaforte, che trattiene il voucher e al termine della giocata distribuisce denaro in caso di vincita. Lo sportellista in questo modo passa da essere venditore ad assistente alle vendite e addetto al controllo. Dà assistenza al cliente, può controllare l’accesso in agenzia dei minori e controllare le attività sospette tramite adeguata verifica. Io lo chiamo il ‘vigile urbano’ dell’agenzia, una figura ancora più importante ora che alla riapertura delle agenzie si dovranno evitare assembramenti di giocatori. Il difficile – riconosce Ughi – sarà tornare in breve tempo ai livelli di fatturato pre-epidemia. Vi sarà inevitabilmente una fase di rodaggio in cui dovremmo essere credibili per ridare fiducia al clienti. In questo contesto è evidente che se si ha un sistema efficiente che vende la scommessa e fa i saldi dei pagamenti, si ha un’attività molto più snella, oltre ad avere un cliente più sorvegliato e garantito. Il nuovo format, in poche parole, consente una migliore organizzazione, un maggior risparmio e una migliore accoglienza”.
Il Presidente di Obiettivo 2016 ha poi posto l’attenzione sulla questione delle riaperture e sulla mancanza di liquidità di tante attività commerciali, comprese le agenzie di scommesse. “Il Governo ha varato una norma che concede di avere liquidità tramite la banca, al 90% garantita dallo Stato, al 10% dalla società concessionaria o dal gestore. Tuttavia a volte il nostro settore ha difficoltà a reperire anche quel 10%, ma non deve essere così. Le banche sostengono che temono di aprire conti correnti a negozi di scommesse perché temono fenomeni di riciclaggio di denaro, in realtà sono policy interne di comodo e di convenienza. I negozi di scommesse non sono altro che negozi di commercio, e il commercio è di per sé anonimo, è al portatore finché non si supera il limite delle norme previste dall’antiriciclaggio. Non si deve dimenticare che noi commerciamo scommesse per conto dello Stato – afferma Ughi – e le banche fanno certi discorsi in maniera impropria solo perché c’è stato un attacco al settore voluto dalla parte più brutta della nostra politica, la stessa politica che poi ricorre al gioco per reperire risorse. Se il gioco deve essere più regolamentato è sufficiente una norma, invece viene solamente criticato. La politica non è in grado di regolamentarlo perché non ha competenza e coraggio. Penso che le banche non faranno difficoltà a concedere liquidità in quanto sono garantite dallo Stato, gestori e concessionari hanno necessità di prendere queste risorse come previsto dal governo, sono indispensabili per fare avere ricavi anche allo Stato. A seguito di questa emergenza si dovrebbe prevedere un rinnovo automatico per 6 anni delle concessioni in essere, in modo che il concessionario e il gestore possano, nei 6 anni di rapporto contrattuale che gli vengono riconosciuti, restituire le somme. Come associazione di categoria – ha concluso Ughi – si sta cercando di ragionare con alcune società di natura finanziaria che possano accollarsi e garantire il debito previsto, per poterci rivolgere al nostro associato con un pacchetto unico in modo da avere una corsia accelerata per ottenere i soldi dalle banche”. cr/AGIMEG

L’articolo Ughi (Pres. Obiettivo 2016) ad Agimeg: “Pronti alla ripartenza con una versione 3.0 delle sale scommesse. Più tecnologia ed il ‘vigile urbano’ d’agenzia. Le banche devono cambiare atteggiamento verso gestori e concessionari” proviene da AGIMEG, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco.

Fonte: https://www.agimeg.it/personaggi/ughi-obiettivo-2016-ripartenza-sale-scommesse-piu-tecnologia-banche-cambiare-atteggiamento-verso-gestori-e-concessionari

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