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Slot, Tar Emilia: legittima l’interdittiva quando appare probabile il rischio di infiltrazione mafiosa

E’ legittimo adottare un’interdittiva antimafia anche quando appare “più probabile che non” il rischio di infiltrazione. Lo afferma il Tar Emilia Romagna, nella sentenza in cui respinge il ricorso intentato da una società che produceva e distribuiva apparecchi da intrattenimento. La Prefettura nel 2017 aveva emesso l’interdittiva dopo aver rilevato “diffusi, circostanziati e continui contatti tra azienda e criminalità mafiosa, in specie il clan Femia”.  Successivamente, il Comune di Imola con un’ordinanza aveva vietato all’azienda di proseguire l’attività. Nel ricorso la società ha provato a far leva sul fatto che  l’amministratore unico avesse rassegnato le dimissioni e che i proprietari dell’azienda avessero chiesto l’archiviazione del procedimento penale. Il Tar tuttavia rileva che tali fatti sono “intervenuti successivamente”, e che “non possono in nessun caso influire sulla legittimità dell’interdittiva”. Il Collegio nella sentenza  ricorda anche che il “quadro fattuale va valutato alla luce della natura dell’interdittiva antimafia e della relativa distribuzione degli oneri della prova: l’interdittiva è una misura amministrativa e non penale”, e ha “scopo preventivo e non repressivo”. Di conseguenza, gli oneri della prova sul rischio di infiltrazioni mafiose “non rispondono al principio “in dubio pro reo”, proprio del diritto penale, bensì al principio “più probabile che non”, come evidenziato dal consolidato orientamento giurisprudenziale”. lp/AGIMEG

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Fonte: https://www.agimeg.it/diritto/slot-tar-emilia-legittima-linterdittiva-quando-appare-probabile-il-rischio-di-infiltrazione-mafiosa