Abate saluta il Milan e confessa: “Restai incredulo quando andò via Berlusconi. Sui cinesi…”

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Ignazio Abate, ormai ex terzino del Milan, ha parlato a La Gazzetta dello Sport dei rossoneri. Tra presente, passato e futuro, l’italiano si è raccontato a tuttotodondo dopo aver disputato 300 presenze e vinto uno Scudetto e due Supercoppe con la maglia del Diavolo.

ADDIO – “Che Milan lascio? Un Milan che ha tutte le componenti per ambire a traguardi più importanti”, ha esordito Abate. “Se sono dispiaciuto per l’addio? Diciamo che il mio sogno era chiudere in rossonero, ma la vita va avanti. Ho affrontato l’argomento con Leonardo a ottobre e lui è stato assolutamente onesto con me, mi ha parlato chiaro e quindi sapevo già molto presto la strada che mi aspettava. Poi, è ovvio, lungo l’anno ho cercato di metterlo in difficoltà… (ride, ndr)”.

PASSATO – C’è spazio anche per un pensiero al “Milan cinese” e all’addio di Berlusconi: “Restai incredulo quando andò via Berlusconi. Credevo non sarebbe mai successo. Sono cresciuto con lui e Galliani, che per me era un secondo padre. La cosa più brutta della gestione cinese era sentirsi estranei in casa propria. Pensai anche di andarmene. Non esisteva più nulla di quanto conoscevo al Milan, era tutto stravolto”.

FUTURO – “Se tornerei al Milan? Solo un folle direbbe di no. Ma prima, come dice Rino, bisogna mangiarne di pagnotte. Più che sul campo mi vedo dietro la scrivania, magari come d.s.”, ha concluso Abate.

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