Niklas Bendtner aveva provato a discolparsi, seppur a proprio modo, dopo l’ultima disavventura della propria carriera, scusandosi con il club per cui gioca, il Rosenborg, ma non con la vittima della presunta aggressione.
Di sicuro la versione non cambierà dopo la condanna a 50 giorni di carcere per i fatti avvenuti lo scorso 9 settembre quando, all’uscita da un night club, l’attaccante danese aveva picchiato un tassista fino a procurargli la frattura della mandibola.
La notizia della condanna è riporta dal portale danese Bt.dk. Il legale del giocatore, Anders Nemeth, ha già annunciato il ricorso in appello, pur esprimendo la parziale soddisfazione del proprio assistito per una punizione definita “mite” rispetto a quanto temuto.
Prima di sapere se davvero sarà costretto a farsi due mesi scarsi di prigione, Bendtner conoscerà la decisione del proprio club. Quanto dichiarato dal dg del Rosenborg Tove Moe Dyrhaug ai microfoni di ‘TV2’, infatti, non promette nulla di buono: “Prendiamo le distanze da quanto è successo, poi ci occuperemo di Bendtner”.
L’ex juventino rischia anche l’esclusione permanente della Nazionale, dopo non essere stato convocato per il Mondiale di Russia nonostante la buona stagione vissuta con il Rosenborg.
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