Ancelotti: “Le partite devono essere sospese in presenza di cori offensivi”

Più che della Panchina d’Oro, vinta per il quarto anno consecutivo da Massimiliano Allegri, a Coverciano si è parlato del ‘caso Mourinho’. Il tecnico portoghese si è aggiudicato per due volte l’annuale premio al miglior allenatore della stagione, assegnato dai voti dei colleghi, senza peraltro ritirare il riconoscimento nella seconda occasione quando, dopo il Triplete nerazzurro, era andato ad allenare il Real Madrid, ma questa volta era in versione convitato di pietra dopo i noti fatti della partita di Champions League tra Juventus e Manchester United.

Quella risposta provocatoria attraverso la mano posta sull’orecchio al termine della partita vinta rocambolescamente dopo 90 minuti di insulti da parte della curva di tifosi della Juventus ha aperto il dibattito sulla “libertà di tifo”.

Ne hanno parlato tutti, compreso Carlo Ancelotti, che aveva già espresso solidarietà al collega in conferenza stampa, ironicamente, rifacendo lo stesso gesto di Mou, ma anche seriamente.

Da Coverciano l’allenatore del Napoli torna all’attacco, arrivando a chiedere addirittura la sospensione della partita in caso di prolungati cori offensivi: “Ora il calcio si è globalizzato, ma in Italia siamo indietro rispetto all’estero, come strutture e come cultura. Qui si vive ancora il calcio come se fosse una battaglia, all’estero è difficile essere insultati, in Inghilterra addirittura impossibile. In Spagna la rivalità è molto forte tra le grandi squadre, ma non c’è mai maleducazione. Per migliorare bisogna sospendere le partite anche di fronte a gravi insulti, non solo in caso di pioggia” ha detto il tecnico emiliano, riferendosi non troppo velatamente all’interruzione per maltempo della gara contro il Genoa.

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