Argentina, l’ex Sampaoli: “Costretti a vincere, ecco perché abbiamo fallito…”

Un lungo periodo si silenzio, ora però Jorge Sampaoli, ex ct dell‘Argentina, torna a parlare e racconta la sua verità. In una lunga intervista rilasciata a Marca, l’ex tecnico dell’Albiceleste, ha parlato del torneo in Russia, di Messi e del clima che si era instaurato con la squadra e i media.

TEMPO – “Ho impiegato del tempo per analizzare la mia avventura alla guida della Selección, per analizzare bene il post Mondiale. Avevo bisogno di questo momento per chiarire le cose sul mio futuro. Non mi sono nascosto, mi sono allontanato dalla vita mediatica. Ma non ho smesso di parlare con il mondo del calcio, né ho perso la mia vita sociale, né ho smesso di andare al cinema, o andare a prendere un caffè al bar. E nessuno faccia a faccia mi ha mai criticato, al contrario”.

OBBLIGO – “Che lezione mi ha lasciato il Mondiale? Noi, staff e giocatori, eravamo costretti a vincere: con questo obbligo che avevamo addosso era difficile far emergere il talento. Ogni partita era quasi una sofferenza: ma ci siamo sempre allenati bene e abbiamo preparato in modo accurato le partite, anche se poi le cose non son andate per verso giusto. In argentina c’è molta follia: se non vinci, sei un perdente”.

MESSI – “Gli incontri tra i giocatori? Il problema non è stato questo, bensì che questi incontri tra i giocatori diventassero pubblici”. Su Messi poi ha aggiunto: “È stato fantastico allenarlo, vederlo così impegnato e coinvolto. Ha sofferto molto per non aver trionfato con l’Argentina, il miglior giocatore della storia così impegnato e sofferente: ha sofferto davvero tanto per non essere riuscito a trascinare il gruppo verso il successo. Avere il migliore del Mondo in squadra ti obbliga a essere davvero molto esigente. Ma anche il resto della squadra deve essere all’altezza. A volte questo è possibile, altre no. Era questa la nostra sfida giornaliera. Avere Leo ti costringe a non avere margini di errore quando si tratta di vincere”.

ICARDI E DYBALA – Un pensiero anche sugli “italiani”, Icardi e Dybala: “Eravamo costretti a vincere al Mondiale. Avevo un progetto per loro, ma mi hanno esonerato”.

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