L'”agonia” di Pippo Inzaghi è finita. Esonerato virtualmente dopo la pesantissima sconfitta subita contro il Frosinone, il tecnico piacentino non è ufficialmente più l’allenatore del Bologna.
L’annuncio dell’avvicendamento sulla panchina rossoblù è arrivato nella serata di lunedì, dopo che è stato messo nero su bianco l’accordo con l’erede di Super Pippo, Sinisa Mihajlovic.
Il tecnico serbo ha firmato un contratto di sei mesi con opzione per un’altra stagione in caso di salvezza, e non per due come invece chiedeva Mihajlovic, da qui il ritardo nell’ufficializzazione, ma l’ex allenatore del Torino era da sempre la prima scelta della società rossoblù.
Per Miha, che torna ad allenare in Italia poco più di un anno dopo l’esonero subito a inizio gennaio 2018 dal Torino, è un ritorno a Bologna dove aveva allenato nella seconda parte della stagione 2008-2009, conducendo la squadra ad una salvezza molto sofferta, ai danni proprio del Toro.
Ora dovrà fare il bis, ereditando una squadra terzultima con numeri che sanno di condanna: 14 punti, appena due partite vinte su 21, 16 gol fatti e 34 subiti.
Curiosamente, Mihajlovic aveva preso il posto di Inzaghi anche al Milan, ma al termine della stagione 2014-2015.
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