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Cagliari, Passetti: “Il Coronavirus ha cambiato il lavoro, crisi alle porte. Mercato? Meno soldi e più scambi”. E su Nainggolan…

Mario Passetti fa il punto sull’emergenza Coronavirus e sul contesto Cagliari.

Il direttore generale della società sarda, intervenuto ai microfoni di TMW, ha fatto chiarezza sul prossimo futuro, dalla conoscenza di Vittorio Colao, guida alla fase 2 dell’emergenza, fino all’aspetto organizzativo della compagine rossoblù:  “Ho lavorato in Vodafone con Vittorio Colao, è una professionalità che il mondo ci invidia: lui era CEO a livello globale, io ero tra i responsabili marketing Italia. Questo deve tranquillizzarci. E’ un manager di caratura internazionale. Un uomo che ha costruito la Vodafone che oggi conosciamo, un’azienda che ha modernizzato nell’offerta, nella comunicazione. Ha capito prima di tutti il ruolo che dati e telefonia avrebbero svolto nella vita di tutti i giorni. E’ un’eccellenza italiana, sono contento e orgoglioso che abbia messo a disposizione la sua professionalità per gestire la task force più complicata della sua vita”. 

Uno stile di vita totalmente diverso dal solito, soprattutto sotto l’aspetto lavorativo: “Sono cambiate sia l’agenda, dal lavoro di quotidianità, è diventato tutto  gestione dell’emergenza; ma anche la gestione interna, visto che abbiamo dovuto prendere scelte dolorose sui nostri dipendenti. Dal 1 marzo abbiamo dovuto interrompere le attività. Dal 9 marzo si è interrotto tutto, il Cagliari si è fermato in ogni suo settore. Di fatto la cassa integrazione è stata attivata per tutelare la società. E’ uno strumento doloroso ma abbiamo tutelato il club per i mesi che verranno- ha proseguito Passetti-. E non posso far altro che ringraziare tutti i nostri dipendenti, col cuore. Sono inoltre aumentate le interlocuzioni con Lega e istituzioni per affrontare l’emergenza in modo comune. Ed è cambiata la modalità. Con alcuni disagi ma si è scoperta un’efficacia delle videocall e dei metodi di comunicazione che potranno essere utili anche un domani. La Lega sta facendo un lavoro encomiabile in queste settimane per aggiornarci e per lavorare uniti.”

Sulla crisi economica e la possibile ripresa dei campionati: “Coi calciatori si tratta di fare un accordo e su questo la Lega di Serie A ha dato un messaggio unitario in un momento difficile. Ogni società lavorerà come può e crede ma il principio per cui ognuno debba fare la propria parte non è messo in discussione da nessuno e questo è molto importante. Mi auguro si passi presto dalle parole ai fatti e si trovi subito un accordo di buon senso, anche per rispetto di chi ha già iniziato a subire gli effetti di questa crisi. Uno dei motivi per cui si cercherà di capire se la A potrà essere conclusa è anche l’impatto della massima serie sul sistema calcio, oggi di rilevante importanza. C’è bisogno di capire fino in fondo se ci sarà la possibilità di terminare il campionato e così a cascata ne beneficeranno in qualche misura tutti. Serve inoltre incoraggiare gli sponsor a restare nel calcio, dando loro sgravi fiscali. E per chi lavora in modo virtuoso con gli sponsor, per non trovarsi a dipendere solo dagli introiti dei diritti tv, non perdere il loro supporto è una questione fondamentale”. 

Chiosa finale sul progetto stadio e sul mercato che verrà: “Il nostro progetto stadio è avviato. Eravamo all’inizio della progettazione definitiva: con Regione e Comune stavamo ragionando sull’opportunità di non realizzare aree destinate a spazi commerciali ma ad altri scopi. Dato che noi avremo una concessione di 50 anni, ma non la proprietà dello stadio (c’è una grande differenza), il motivo di realizzare gli spazi commerciali era solamente quello di trovare i fondi per costruire lo stadio stesso- ha affermato in maniera decisa il dg rossoblù-. Se questo introito fosse coperto dalla pubblica amministrazione si potrebbe realizzare in quelle aree qualcosa di più utile alla comunità cosi da non danneggiare il tessuto commerciale locale già ampiamente colpito da questa drammatica crisi. Adesso il pensiero diventerà una certezza: speriamo di reperire i fondi per costruire, è un progetto al quale lavoriamo da cinque anni. Mercato? Ci saranno dei colpi, sarà inevitabile, ma la rotazione dei giocatori sarà più bassa. I valori in gioco saranno minori, ci saranno più scambi- continua Passetti-. Stiamo già pensando anche a questo e fortunatamente abbiamo diversi giocatori interessanti anche in prestito come Vicario, Despodov. Vedremo cosa accadrà coi riscatti di Deiola e Romagna, così come valuteremo Caligara e Ceter che in B hanno dato risposte positive. E’ evidente che dovremo valorizzare questi prestiti con attenzione. Abbiamo un gruppo in Primavera valido, che stava facendo miracoli. Avere Conti e Agostini nello staff è un valore aggiunto, Canzi in panchina ha fatto grandi cose cosi come il responsabile Carta su tutto il settore giovanile. Da Gagliano a Marigosu fino a Ladinetti, Ciocci, Carboni e Boccia hanno dimostrato di essere giocatori importanti. Nainggolan? E’ dura tenere un top come Radja. Dopo questa crisi lo sarà ancora di più, c’è poco da nascondersi. Poi nella volontà delle parti, se ci fossero i presupposti si lavorerà per restare insieme. Ma come puoi dirlo oggi?”.

 

Fonte: https://www.mediagol.it/notizie/cagliari-passetti-il-coronavirus-ha-cambiato-il-lavoro-crisi-alle-porte-mercato-meno-soldi-e-piu-scambi-e-su-nainggolan/

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