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Cannavaro: “Ibrahimovic? Fossi una società ci penserei un po’ prima di investire su un 38enne…”

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Lunga e interessante intervista rilasciata da Fabio Cannavaro ai microfoni di Sky Sport. L’allenatore del Guangzhou Evergrande, fresco vincitore del campionato cinese, ha parlato dei temi caldi del calcio italiano. Juventus, Napoli e anche calciomercato. Ecco i passaggi salienti:

NAPOLI E GATTUSO – “Gattuso? L’ho sentito carico, con tanta voglia. Rino è un allenatore che l’anno scorso ha fatto un grandissimo lavoro al Milan, anche se poi a fine anno è andato via. Si vedeva la sua mano nonostante non avesse grandissimi giocatori, speriamo riesca a far bene a Napoli”. “L’ammutinamento dei calciatori? Partiamo dal presupposto che il ritiro non piace a nessuno. Non so cosa sia successo all’interno dello spogliatoio e non posso giudicare, quello che è certo è che la situazione non è stata gestita al meglio. Sappiamo che Napoli è una piazza particolare e giocatori, società e allenatore dovevano gestire la situazione diversamente. Qualcosa è andato storto e adesso la squadra ne paga le conseguenze”. E ancora sui partenopei, ed in particolare su Insigne: “Critiche? Come una tassa da pagare. Deve rimanere sereno e deve tornare a fare quello che ha sempre fatto. Deve crescere sul piano della personalità perché adesso è il capitano e ha addosso una responsabilità in più. Ma credo che con un gol o un assist la gente dimenticherà subito tutto”.

JUVENTUS – Sulla Vecchia Signora, Sarri e Cristiano Ronaldo, Cannavaro ha commentato: “Penso che Sarri sia quello che incuriosisce di più in Italia, ti fa giocare bene sia in fase difensiva che offensiva. Un allenatore che cerca di controllare le partite e mantenere sempre alta l’intensità. Sicuramente è uno degli allenatori più moderni in circolazione”. CR7? Cristiano Ronaldo è un esempio per tutti, forse non ha più il dribbling di una volta ma ha capito come giocare e, con la sua esperienza, riesce comunque a segnare un gol a partita. Rimane un esempio da seguire, si è adeguato al calcio moderno e continua ad avere risultati eccezionali”. “Juventus col tridente? Quei tre davanti possono garantirti quasi un gol a testa a partita. Basterebbe solo organizzare un po’ la difesa e la squadra è a posto”. E su de Ligt: “Mi sono rivisto molto in lui. Quando lasciai la Juve per andare al Real Madrid, dopo il Mondiale vinto, c’era grande aspettativa su di me. Ho avuto un periodo in cui ogni partita mi saltavano come un birillo, ero sempre ammonito, rigori, falli di mano”.

IBRAHIMOVIC – Sulle voci di mercato che vorrebbero un ritorno di Ibrahimovic in Italia al Milan o al Napoli: “Zlatan è un giocatore che ha fatto cose incredibili, un vero leader. Ma il Napoli deve anche pensare a far emergere nuovi giocatori, Ibra è un grandissimo ma ha 38 anni. Se fossi una società, ci penserei un po’ prima di investire su un calciatore di quell’età. In ogni caso lui è innamorato di Napoli, una volta abbiamo fatto un bel giro della città insieme in vespa”.

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