Caso Cristiano Ronaldo, il premier portoghese: “Non basta essere accusati per diventare colpevoli…”

Indubbiamente è il caso di questi giorni, lo scandalo che sta coinvolgendo Cristiano Ronaldo per il presunto stupro ai danni di Katryne Mayorga è al centro dei riflettori e si è preso lascena, forse più dei gol del portoghese con la maglia della Juventus. Dopo quanto uscito in merito a quello che sarebbe stato l’accordo tra il calciatore, all’epoca prossimo al passaggio dal Manchester United al Real Madrid, e la donna, ecco che a prendere le difese dell’attaccante ci ha pensato anche una figura importante nel mondo della politica: il primo ministro del Portogallo, Antonio Costa.

DIFESA – Che in patria, CR7 sia un idolo è risaputo, e pare anche normale che un tentativo per smorzare i toni del caso arrivi anche dal suo Paese d’origine. Fa parlare però, la voce che ha preso le parti del campione. Infatti, Antonio Costa, primo ministro del Portogallo, in un’intervista tv rilasciata dall’isola di Lanzarote, in Spagna, e ripresa in queste ora anche dal New York Times e dal britannico Sun, invoca “la presunzione d’innocenza”, per l’attaccante della Juventus: “Non è sufficiente essere accusati per diventare colpevoli”, afferma il premier, aggiungendo che “se c’è qualcosa di cui abbiamo la prova è che Ronaldo è uno straordinario professionista, uno straordinario calciatore e qualcuno che ha dato prestigio al Portogallo. Di certo tutti ci auguriamo che nulla possa macchiare questo curriculum”.

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