Vai al contenuto

Catalfo (Min. Lavoro): “Tempi e modalità per graduale ripresa delle attività produttive dovranno passare per il confronto tra istituzioni e parti sociali”

“Il Governo è attivamente impegnato, fin dall’inizio della fase emergenziale, nella individuazione delle misure più idonee a garantire, secondo criteri di proporzionalità e ragionevolezza, il contemperamento della tutela della salute dei lavoratori e della collettività e la salvaguardia dei livelli produttivi e di competitività economica del Paese. In tal senso, già in occasione del protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di luogo di lavoro, sottoscritto dalle parti sociali lo scorso 14 marzo 2020, il Governo aveva invitato le organizzazioni datoriali e dei lavoratori a raggiungere apposite intese per gestire in maniera condivisa l’impatto dell’emergenza nei luoghi di lavoro. In questo percorso si inserisce anche l’accordo recentemente siglato da FCA e le principali organizzazioni sindacali con l’obiettivo di individuare in maniera condivisa misure di tutela della salute dei lavoratori in vista della ripresa dell’attività lavorativa. Seguendo questo modello, che vede un coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e sociali, si potranno individuare tempi e modalità per una graduale ripresa delle attività produttive, che se da un lato consenta di non penalizzare ulteriormente le potenzialità produttive e le eccellenze del nostro Paese, dall’altro assicuri ai lavoratori e alla collettività in generale condizioni di lavoro sicure rispetto ai rischi di contrarre e diffondere il contagio da COVID-19”. E’ quanto ha detto in Aula alla Camera Nunzia Catalfo, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, rispondendo ad un’interrogazione riguardante gli intendimenti in ordine alla riapertura di alcuni comparti produttivi strategici e iniziative volte ad agevolare le assunzioni da parte dei piccoli artigiani e delle imprese individuali, nel quadro della crisi economica determinata dall’emergenza sanitaria in atto. “Per quanto attiene ad eventuali strumenti richiamati dagli interroganti per gestire con maggiore flessibilità i rapporti di lavoro in questa particolare congiuntura, occorre considerare che gli sforzi messi in campo dal Governo con i provvedimenti dedicati alla gestione dell’attuale fase emergenziale sono finalizzati a riconoscere adeguate tutele sia alle imprese che ai lavoratori e alle lavoratrici in modo che possano essere attutiti il più
possibile gli effetti del blocco delle attività nel rispetto del quadro di tutele ed istituti volti a regolare il nostro mercato del lavoro. In tale ottica, in tutti quei settori che in questo momento di crisi vedono incrementi temporanei significativi e non programmati dell’attività ordinaria, potranno essere instaurati rapporti di lavoro proprio con la causale prevista dall’articolo 19, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2015. Un incremento temporaneo e significativo dell’attività ordinaria – si tratta di situazioni facilmente dimostrabili – e la non programmabilità risulta chiaramente dal fatto che la malattia e la velocità di espansione del virus in Italia non potevano essere previste; ovviamente, tale ragionamento potrà valere solo per alcuni settori direttamente coinvolti nella produzione di strumenti necessari all’emergenza. Inoltre il Governo, consapevole delle grandi criticità che dalla situazione emergenziale sono ricadute sui rapporti di lavoro in essere, con un emendamento presentato dal relatore nella fase di conversione del “decreto-legge Cura Italia”, ha consentito, con segno di massima apertura, la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali, di cui al decreto, anche ai datori di lavoro che prorogano o rinnovano contratti a termine e/ o di somministrazione in scadenza nel periodo dell’epidemia. Fuori da tale ipotesi non posso che rappresentare che valgono tutte le garanzie e le regole previste dall’attuale legislazione, che non deve essere letta come un impedimento alla ripresa delle attività produttive, che fisiologicamente ripartiranno con l’aiuto dello Stato al cessare dell’emergenza. Sono consapevole delle difficoltà delle aziende più grandi e delle emergenze per le attività dei piccoli artigiani, che come Governo sosterremo, tenendo anche ben chiaro che nel bilanciamento degli interessi in campo debba massimamente essere tutelata la salute dei lavoratori. In tale prospettiva e in generale l’intendimento del Governo è di mettere in campo tutti gli strumenti utili, anche utilizzando le risorse che verranno rese dall’Europa e anche le risorse previste dal Fondo sociale europeo, a garantire i processi di riapertura aziendale in considerazione della necessità di salvaguardare la stabilità occupazionale dei lavoratori, anche ricorrendo a percorsi formativi personalizzati in costanza di rapporto di lavoro al fine di accompagnare le imprese nel graduale riavvio delle attività”, ha aggiunto. cdn/AGIMEG

L’articolo Catalfo (Min. Lavoro): “Tempi e modalità per graduale ripresa delle attività produttive dovranno passare per il confronto tra istituzioni e parti sociali” proviene da AGIMEG, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco.

Fonte: https://www.agimeg.it/pp2/catalfo-lavoro-tempi-modalita-ripresa-attivita-produttive-istituzioni-coronavirus

Powered by WPeMatico