Chelsea, Jorginho racconta le superstizioni di Sarri: “Non riusciamo a fargli toccare il pallone quando esce dal campo…”

Figlioccio dell’allenatore a chi? Jorginho ha saputo conquistarsi presto i favori dello spogliatoio del Chelsea e della stampa inglese. La fama di pupillo di Maurizio Sarri, riuscito a influenzare la decisione del centrocampista italo-brasiliano che sembrava a un passo dall’accettare il trasferimento al Manchester City, è stata giustificata dal rendimento che l’ex napoletano ha da subito avuto nel calcio inglese.

L’armonia con i compagni è totale, come ammesso da uno dei leader del gruppo, Eden Hazard: “Jorginho non è il pupillo di Sarri, lo chiamiamo così affettuosamente nello spogliatoio perché loro ridono spesso insieme, ma è solo perché si conoscono già. Jorginho è un bravo ragazzo e un ottimo giocatore, sa sempre metterci il pallone giusto al momento giusto, sta giocando alla grande”.

Il diretto interessato ringrazia ma, in un’intervista concessa al Sun, ha svelato alcune curiose superstizioni che Sarri mette in pratica anche durante gli allenamenti: “Mi piace tutto del calcio inglese – ha detto il regista della Nazionale – La storia che si respira, gli stadi, il fatto che tutte le squadre danno il massimo fino all’ultimo. Le superstizioni del mister? Potremmo stare qui a parlarne fino a domani… Diciamo ad esempio che Sarri si rifiuta di toccare il pallone quando esce dal campo per una rimessa laterale: non c’è nulla da fare, non vuole neppure sfiorarlo, non ce lo restituisce mai…”.

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