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Chelsea, un amico di Sarri ne rivela le superstizioni: “Quei tre caffé e quella sigaretta prima di ogni partita…”

Sarri

L’Inghilterra ha ormai scoperto Maurizio Sarri, non solo a livello calcistico, ma anche come personaggio a tutto tondo, dal vizio del fumo alle scaramanzie.

A poche ore dalla super-sfida contro il Manchester United, e un paio di settimane dopo l’intervista di Jorginho che ha svelato i riti dell’ex tecnico del Napoli, l’argomento torna d’attualità attraverso un articolo scritto pubblicato dal Daily Mail e scitto da Fabrizio Ferrari, giornalista e allenatore, direttore del sito www.allenatore.net, nonché ex collaboratore di Sarri ai tempi della Sangiovannese.

“A quei tempi non era facile trovare registrazioni di partite di dilettanti, ma grazie all’aiuto di qualche amico ne trovai in alcune televisioni private – ricorda Ferrari – Ogni lunedì portavo a casa di Maurizio i vhs delle squadre che avrebbe dovuto affrontare la domenica successiva, poi cenavo con lui, la moglie Marina e il figlio Nicola e l’allenatore dei portieri Mirko Tinagli, che lavorava agli Uffizi ed era stato un calciatore dilettante, ma non un portiere: Maurizio però dopo avergli fatto leggere tanti libri e avergli mostrato video sui portieri riuscì a convincerlo a occuparsi di questo ruolo. Iniziarono a lavorare nell’estate successiva nella tenuta del Palagio, parte della tenuta che oggi appartiene a Sting“.

“Non sono sorpreso che Sarri – ha aggiunto Ferrari – sia riuscito a scalare le categorie, aveva una preparazione tattica eccezionale, riusciva a rispondere a ogni domanda che gli si faceva, illustrandola con i fatti. Maurizio aveva una cura quasi maniacale per i calci piazzati: lo soprannominai ‘Mister 33 schemi’ non perché ne avesse davvero 33, ma per simboleggiare il fatto che aveva tante soluzioni diverse, poi alla storia è passato con quel numero…”.

Fabrizio Mazzini e Luca Rialti sono stati due suoi giocatori allo Stia, la prima squadra che Sarri allenò, a inizio anni ’90: “Una domenica prima di una partita vinta, bevemmo tre caffè – il ricordo di Mazzini descritto da Ferrari – da quel momento mi costrinse a fare la stessa cosa prima di ogni partita per non spezzare l’incantesimo.

Rialti affida invece il proprio ricordo al fumo…: “Un giorno eravamo in auto insieme e stavamo per affrontare un tornante Maurizio accendeva una sigaretta, altrimenti si convinceva che la partita sarebbe andata male”

Andrea Rossi, ex giocatore del Sansovino, ha invece rimarcato come dopo una trasferta vinta, Sarri avesse preteso di avere sempre lo stesso autista del bus per le successive partite lontano da casa…

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Fonte: http://www.itasportpress.it/calcio/chelsea-un-amico-di-sarri-ne-rivela-le-superstizioni-quei-tre-caffe-e-quella-sigaretta-prima-di-ogni-partita/