Dagli Stati Uniti veleno sulla Russia: “Corrono troppo, urgono test antidoping più aggressivi…”

Quella degli Stati Uniti è solo una delle tante Nazionali “top” ad aver mancato la qualificazione a Russia 2018. L’assegnazione dell’edizione 2030, insieme a Canada e Messico, non ha certo lenito la delusione di tifosi e addetti ai lavori americani, che erano reduci da sette partecipazioni consecutive alla fase finale.

E allora, non resta che… riaccendere la Guerra Fredda. Gli exploit della Russia padrona di casa, che ha ottenuto la qualificazione con due turni di anticipo grazie alle schiaccianti vittorie contro Arabia Saudita ed Egitto, hanno infatti provocato reazioni al veleno negli Stati Uniti, dove come noto da tempo le relazioni con la Russia non sono esaltanti a livello politico. A scendere in campo allora è stato nientemeno che il capo dell’agenzia antidoping statunitense (USADA), Travis Tygart, avrebbe richiesto a gran voce dei controlli più approfonditi per i giocatori della squadra di casa ai Mondiali.

Il motivo? Quello classico in casi come questi di fronte a squadra che corrono tanto in campo senza risentirne durante la partita a livello atletico. E a tutto questo si aggiunge l’improvviso miglioramento dei risultati e delle prestazioni di una Nazionale arrivata al grande appuntamento tra tanto scetticismo e parecchie sconfitte: “La Russia deve sottoporsi a dei test più accurati – ha detto Tygart – un miglioramento così repentino delle prestazioni va monitorato con attenzione per garantire al pubblico la regolarità della Coppa del Mondo”.

Si attende la replica della Federazione russa, pure piuttosto tagliente…

Russia, tutti pazzi per la matrioska di Ronaldo

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