Vai al contenuto

Distante (Pres. Sapar) ad Agimeg: “Non dobbiamo vergognarci del lavoro che facciamo, siamo un presidio di legalità”

“Dobbiamo continuare a credere allo Stato, anche se i fatti dimostrano che il nostro settore è discriminato. E’ stato regolamentato dopo tanti sacrifici nel 2004, ma oggi le nostre imprese, i nostri dipendenti sono discriminati dalla politica. Anche se cambiano i protagonisti, la musica è sempre la stessa nei confronti del nostro settore”. E’ l’allarme lanciato da Domenico Distante, Presidente Sapar, nella diretta con il direttore di Agimeg, Fabio Felici. “Ringrazio quei politici che sono scesi in piazza e ci hanno messo la faccia, ma se i Ministri competenti non portano avanti le nostre istanze, vuol dire che all’interno dei palazzi del nostro settore non si parla proprio. Non mi meraviglio neanche più di quanto affermato oggi da Uno Mattina, è come sparare sulla Croce Rossa. Nessuno conosce a fondo il nostro settore, la gente parla con pregiudizio del nostro comparto”.
“Il Decreto Sostegni non ci ha dato nulla: prevede contributi a pioggia per tutti, ma noi che siamo chiusi da 260 giorni prendiamo solo briciole. Sul nostro settore non c’è nulla sul Preu, non c’è nulla che dica che bisogna aprire quanto prima, nessuna norma a favore dei titolari di immobili affittati per poter gestire le sale giochi. Non possiamo continuare a pagare affitti e buttarli al vento senza contributo da parte dello Stato, siamo chiusi da otto mesi ma non abbiamo deciso noi di chiudere io, è lo Stato che lo ha imposto, per questo ci deve aiutare. Noi stiamo fallendo: abbiamo cambiato un parco macchine nel 2019 e lo abbiamo sostituito nel 2020, poi dall’8 marzo 2020 ci hanno chiuso. Non è corretto, non possiamo chiudere le nostre attività, in quanto siamo partner dello Stato, non dobbiamo vergognarci del lavoro che facciamo, siamo un presidio di legalità“.
Sull’attualità politica, Distante ha detto: “Attendiamo la delega ai giochi al Sottosegretario Durigon (Lega), mi auguro sia il primo che possa tutelare le piccole medie imprese e i 150 mila lavoratori del settore. Vorrei che queste persone non siano pagate dallo Stato, ma dagli imprenditori, che possano quanto prima riprendere a fare reddito. Vogliamo riaprire, abbiamo tutti i protocolli di sicurezza necessari per farlo. Negli ultimi tempi è cambiata anche la percezione che ha la politica del settore del gioco: rappresentati del M5S, tra cui uno ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che si espone sui problemi del settore, dimostra che dobbiamo continuare a far capire alla politica cosa facciamo e cosa rappresentiamo. Mi aspetto altri interventi da parte politica, come fatto dal senatore Mario Turco. Qualcosa forse sta cambiando – ha detto Distante – dobbiamo continuare tutti insieme per far capire a queste persone chi siamo. Ringrazio le donne del gioco legale, che saranno di nuovo in piazza a Roma il prossimo 31 marzo. Chiediamo rispetto per le nostre attività, che siano considerate uguali a tutte le altre. Non bisogna portare la gente all’esasperazione, nessuno deve fallire perché ha creduto nello Stato. Faccio un appello alle istituzioni: un solo giorno prima di apertura può essere la salvezza per tante aziende, altrimenti è uno stillicidio. Se la politica fa finta di non sentire avrà sulla propria coscienza il fallimento di piccole e medie imprese e quando chiude una sala, torna il gioco illegale”, ha concluso Distante. cr/AGIMEG

Autore: Claudio Ramoni
Fonte:https://www.agimeg.it/pp2/distante-sapar-non-dobbiamo-vergognarci-nostro-lavoro-siamo-presidio-legalita

Powered by WPeMatico