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Dalle Marche nessuna deroga al distanziometro, mentre in Piemonte 250 comuni hanno già detto sì a regolamenti contro il gioco. Ma qualcuno ci ripensa…

Mentre nelle Marche due emendamenti annullano la deroga al
2021 per l’applicazione del distanziometro alle attività già esistenti, che dovranno
invece essere in regola entro il 31 dicembre 2019, a Firenze si intensificano i
controlli serrati su sale giochi e scommesse. Anche in Piemonte continua la “marcia”
contro il gioco, tanto che ben 250 comuni, sui 1200 presenti sul territorio,
hanno già adottato un regolamento sul contrasto al Gap. Manerbio (BS) invece ci
ripensa e revoca l’ordinanza che fissa i limiti orari per slot e vlt. E anche a
Napoli la nuova ordinanza sui limiti orari e sull’applicazione del
distanziometro anche ai corner, rischia di risultare un flop: pochissimi i controlli
effettuati. Per l’Appendino, il sindaco di Torino, invece i risultati per il
capoluogo piemontese “fanno ben sperare” per la lotta al gioco d’azzardo.

Napoli: mancato
rispetto limiti orari, sanzionati cinque corner e cinque centri scommesse

Continua l’intensa attività di controllo degli agenti della
polizia locale dell’unità operativa Vomero sul territorio della città di Napoli
per verificare il rispetto del regolamento sul gioco. Secondo quanto stabilito
dalla normativa, sale scommesse e corner devono rispettare l’orario di
spegnimento dei ricevitori dalle 12 alle 18. Durante l’attività di verifica
sono stati sanzionati dalle forze dell’ordine per il mancato rispetto dei
limiti orari: tre tabacchi, un internet point, una cartoleria, cinque centri
scommesse. Per tutte le attività seguirà la segnalazione agli uffici competenti
per I successivi adempimenti.

Neri (Anci Toscana):
“L’applicativo Smart di ADM è un buon supporto per il controllo del gioco, ma
in mancanza di una legge nazionale va tarato sui distanziometri delle varie
regioni”

 “L’applicativo, pur
rappresentando un buon supporto, sconta ancora delle lacune che spero vengano
colmate, sia sul fenomeno del gioco on-line che delle slot denominate Awp che
sfuggono ad ogni monitoraggio. Vi è poi il problema della possibilità di
emanare o meno le ordinanze sugli orari di uso delle Vlt che dovremmo poi
controllare grazie alle funzionalità di Smart. Una possibilità che in Toscana è
di fatto molto limitata dal Tar che ha bocciato molti regolamenti”. E’ quanto
ha commentato Simona Neri, sindaco di Laterina Pergine Valdarno e coordinatrice
del Progetto speciale Anci Toscana contro le ludopatie e il bullismo in
occasione della presentazione nella sede nazionale dell’Anci l’applicativo
denominato Smart (Statistiche Monitoraggio e Analisi della Raccolta
Territoriale del gioco fisico) realizzato da Agenzie Dogane e Monopoli e Sogei
per fotografare i flussi dei giochi legali sui territori dei singoli comuni.
Infine, secondo la coordinatrice di Anci Toscana, “bisogna lavorare per tarare
meglio l’applicativo per quanto attiene alla misurazione delle distanze dai
luoghi sensibili: ogni Regione ha un sistema diverso per valutare questi
aspetti anche in mancanza di una legge quadro nazionale”.

Brizzi (sindaco
Bussolengo) ad Agimeg: “Non credo al distanziometro. Il giocatore patologico
non si scoraggia con la distanza. Per la tutela dei giocatori, importante la
distinzione tra gioco legale e illegale”

dal nostro inviato – “Come sindaco ho incontrato una
rappresentanza di albergatori che lamentavano la concorrenza sleale di chi
affitta le camere e le case su Internet senza pagare tasse e senza controlli.
Ecco, non è diverso da quello che succede nel gioco: chi opera legalmente paga
le tasse ed è sottoposto a controlli che tutelano il consumatore. Senza la
possibilità di operare legalmente, prolifera l’illegalità e aumentano i rischi
per chi gioca”. Con questa metafora, il sindaco di Bussolengo, Roberto Brizzi,
che ha ospitato ieri il convegno “Gioco patologico e gioco irregolare”, ha
spiegato la sua posizione antiproibizionista.

Ecco l’intervista rilasciata ad Agimeg.

D. Nel suo intervento ha riportato il caso recente di
un’agenzia di scommesse che è stata chiusa, proprio a Bussolengo, per qualche
irregolarità.

R. Quell’agenzia è stata chiusa perché raccoglieva puntate
in contanti oltre il limite consentito dalle leggi antiriciclaggio. Se non si
fossero legalizzate le scommesse, questo signore probabilmente avrebbe svolto
la sua attività in modo clandestino, per conto della criminalità organizzata, e
nessuno si sarebbe accorto di quello che faceva fino a quando qualche
poveraccio non aveva prosciugato il suo conto in banca. Ecco perché sono
convinto che i divieti non servono a nulla, come insegna la storia. Se l’uomo
cerca il gioco, così come altre cose che vengono considerati a rischio, non
rinuncerà perché quella cosa è illegale. Per questo motivo condivido la
decisione dello Stato italiano di legalizzare il gioco alcuni anni fa in modo
da poterlo gestire e tutelare meglio gli stessi giocatori e controllando i
flussi finanziari.

D. Qui a Bussolengo avete adottato delle regole miste:
limitazioni orarie, con chiusura pomeridiana delle slot machine, per bar e
tabaccherie, mentre per le sale giochi non ci sono fermi orari considerando i
maggiori controlli all’ingresso. Cosa pensa della libertà dei Comuni di
stabilire ciascuno le proprie regole nel proprio territorio?

R. Personalmente non credo al distanziometro. Può anche
andar bene evitare di mettere una sala giochi accanto a una scuola, ma dobbiamo
sapere che un giocatore, soprattutto il giocatore patologico, non si lascia
scoraggiare dalla distanza. Potrà fare centinaia di chilometri per andare a
scommettere o per trovare una slot machine. Piuttosto, credo nei controlli più
assidui. E mi piacerebbe che al Governo pensassero a coinvolgere di più i
Comuni anche facendo rimanere sul territorio una parte dei ricavi che derivano
dal gioco. Se una parte delle tasse rimanesse al Comune nel quale i giocatori
hanno tentato la fortuna, lo stesso Comune sarebbe più incentivato a investire
sui controlli.

Legge regionale sul
Gap Marche: due emendamenti annullano deroga al 31 dicembre 2021, i punti gioco
dovranno essere in regola entro la fine del 2019

Nessuna proroga all’attuazione della legge regionale sul
contrasto al gioco d’azzardo patologico delle Marche. Con due emendamenti
approvati all’unanimità dall’Aula è stata abrogata la proroga di due anni alla
regolarizzazione delle attività già avviate. Così, entro il 31 dicembre 2019
tutti gli esercizi commerciali adibiti a giochi e scommesse dovranno essere in
regola con le disposizioni contenute nella normativa regionale. “Un ulteriore
passo avanti nella lotta alle ludopatie. L’Aula, esprimendosi unanimemente per
la scadenza dei termini alla fine di quest’anno, ha dato un segnale chiaro sul
tema delle ludopatie. Una battaglia che da anni stiamo affrontando tutti
insieme e che anche in quest’occasione ha visto l’Assemblea legislativa
compatta”, ha detto il vice capogruppo PD in Consiglio regionale, Francesco
Micucci. “La Regione con il voto di martedì ha ribadito una linea precisa
rispetto al contrasto alle ludopatie. Mi auguro che dopo questo ulteriore
segnale i Comuni che non l’hanno ancora fatto si attivino per approvare un
regolamento che accolga le limitazioni introdotte dalle legge regionale del
2017. Allo stesso tempo auspico che il Governo nazionale, come promesso ma
senza averlo mai fatto, vari una normativa stringente in materia, in modo da
uniformare le disposizioni su tutto il territorio nazionale. La Regione Marche,
come altre Regioni, ha approcciato il problema da un punto di vista
socio-sanitario, che è l’unico di sua competenza, ma il Governo può e deve
agire nel settore del Commercio per l’utilizzo delle slot in sale da gioco e
tabaccherie”, ha concluso.

Firenze: elevate 5
sanzioni e denunciati due rappresentanti legali di sale giochi e scommesse

Pugno duro contro il gioco irregolare a Firenze. Nei giorni
scorsi la Polizia di Stato di Sesto Fiorentino e la Polizia Municipale di Campi
Bisenzio hanno dato il via ad una serie di controlli nell’ambito degli esercizi
pubblici dotati di slot, sale giochi e scommesse del territorio campigiano. In
particolare, sono stati controllati 19 esercizi commerciali: 7 bar tabacchi e
11 sale giochi/raccolta scommesse. Complessivamente sono state elevate 5
sanzioni amministrative di carattere normativo regionale e denunciati due
rappresentanti legali di sale giochi e scommesse, poiché non avevano
ottemperato alle prescrizioni imposte dal Questore della provincia

Basilicata, stanziati
554mila euro per progetti del Terzo Settore. Tra le aree prioritarie di
intervento, anche contrasto alla ludopatia

La giunta regionale della Basilicata ha approvato nei giorni
scorsi l’Avviso pubblico per il finanziamento di progetti di rilevanza
regionale messi in campo da organizzazioni di volontariato e associazioni di
promozione sociale per la realizzazione delle attività previste nel Codice del
Terzo settore. Per la misura sono stato stanziati oltre 554 mila euro, assegnati
al maggior Ente lucano dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali con
un decreto del 29 dicembre 2017. L’obiettivo, sancito nell’accordo sottoscritto
tra la Regione e il Ministero, è quello favorire l’attuazione di programmi
della durata di sei mesi capaci di migliorare la coesione e il benessere della
comunità attraverso una più completa integrazione dei cittadini a maggiore
rischio di esclusione. Tra le aree prioritarie di intervento – fa sapere la
Regione -, inserite nell’atto di indirizzo ministeriale, troviamo espliciti
riferimenti al contrasto dei fenomeni sociali del caporalato, della ludopatia,
della violenza di genere e della disabilità. Così come non mancano indicazioni
sulla necessità di rafforzare la cittadinanza attiva, di allargare maggiormente
la cultura del volontariato al mondo dei giovani, a partire della scuola, e di
consolidare il tessuto associativo del Terzo settore. ll finanziamento
regionale andrà a coprire al massimo l’80 per cento dei costi di ciascun
progetto, non potrà essere inferiore a 20 mila euro né superare l’importo di 50
mila euro.

In Piemonte, 250
comuni su 1200 hanno redatto un regolamento sul contrasto del Gap

Focus sul contrasto al gioco patologico a Domodossola nella
provincia del Verbano-Cusio-Ossola nella regione Piemonte. Si è tenuto ieri un
convegno incentrato sul tema organizzato dal Coordinamento Ossola Solidale.
Durante il dibattito, i relatori hanno trattato del problema della dipendenza
ed hanno sottolineato le contraddizioni della legge regionale sulla ludopatia
che obbligava gli enti locali a dotarsi di un regolamento entro 90 giorni dalla
data di entrata in vigore della legge. Tuttavia, solamente 250 comuni su 1200
hanno redatto il regolamento e anche in Ossola sono poche le amministrazioni
che vi hanno ottemperato.

Moda (vice sindaco
Adria): “Sconto del 10% sulla Tari per esercizi pubblici no slot”

“Portando avanti le linee programmatiche del nostro gruppo
di maggioranza si è deciso di non aumentare la Tari per i cittadini, mentre per
gli esercizi pubblici è stato applicato uno sconto del 10%, per chi non ha o
eliminerà videopoker, slot machine, videolottery, al fine di incentivare le
iniziative per scoraggiare il gioco d’azzardo”. E’ quanto ha spiegato il vice
sindaco di Adria, nella provincia di Rovigo, Wilma Moda in merito ai temi
trattati durante l’ultima riunione amministrativa.

Manerbio (BS), il
Comune fa marcia indietro e revoca l’ordinanza che stabilisce limiti orari per
gli apparecchi da gioco

Marcia indietro del Comune di Manerbio, nella provincia di
Brescia, per quanto riguarda l’ordinanza che fissa limiti orari per gli
apparecchi da gioco. In seguito al ricorso presentato dai gestori degli
apparecchi e da alcuni esercenti, l’Amministrazione ha deciso di revocare il
provvedimento. “E’ stata una decisione ponderata, anche alla luce del più
recente orientamento del Tar Brescia. Non abbandoniamo però la battaglia contro
la ludopatia. Intendo istituire quanto prima un tavolo provinciale che
coinvolga i comuni sensibili, la Regione e dei legali che individuino soluzioni
giuridiche solide per poter offrire agli amministratori locali strumenti capaci
di reggere al vaglio del Tar. Inoltre chiederemo all’Ats la realizzazione di
uno studio epidemiologico puntuale che possa offrire un supporto concreto”, ha
detto il sindaco Samuele Alghisi. Secondo quanto prevedeva l’ordinanza gli
orari degli apparecchi dovevano essere interrotti nelle seguenti fasce orarie:
dalle 07,30 alle 09,30; dalle 12,00 alle 14,00; dalle 19,00 alle 21,00.

Napoli, dopo dieci
giorni la stretta sul gioco risulta un flop

La stretta sui giochi a Napoli rischia di risultare un flop.
Da dieci giorni è in vigore un’ordinanza ancora più restrittiva: lo stop al
gioco fino alle 9 del mattino e nello spazio orario compreso tra le 12 e le 18
o, in alternativa, l’allontanamento ad almeno 500 metri da scuole, chiese e
altri luoghi ritenuti sensibili, è stato esteso dalle sale scommesse anche ai
cosiddetti corner all’interno di bar o tabacchi. Tuttavia, come si legge sul
Mattino di Napoli, dall’introduzione dell’ordinanza sarebbero stati eseguiti in
tutta la città appena sei controlli. Sulla questione vige un rigoroso no comment:
ieri il comandante della polizia municipale, di fronte alla richiesta di
commento sul fatto che i consiglieri comunali sostengono di non riuscire ad
avere dettagli sulle operazioni condotte in tema di rispetto della nuova
normativa sui corner, ha risposto: “I consiglieri hanno sempre ragione”,
confermando di fatto che quei numeri non sono stati forniti. Gli unici sei
interventi hanno riguardato tre internet point, due tabaccherie e un bar, per
di più tutti effettuati dalla stessa unità operativa, quella del Vomero. Se
fossero davvero così pochi l’ordinanza sarebbe un flop.

Abruzzo, Regione e
Anci a lavoro su Piano di contrasto al Gap

ANCI Abruzzo e Regione Abruzzo stanno lavorando insieme nel
Piano GAP per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del gioco patologico.
“In Abruzzo è in corso una indagine CNR finanziata dal piano GAP ed il convegno
che stiamo promuovendo sarà l’occasione per avere un quadro dettagliato, Comune
per Comune, ed aggiornato della situazione nella nostra Regione e prime
indicazioni operative su strumenti amministrativi che possono essere messi in
campo ricorrendo alle esperienze della Toscana di buone prassi”. E’ quanto ha
detto il Presidente ANCI Abruzzo Luciano Lapenna.

Capraia e Limite
(FI): via libera al Regolamento sul gioco. Previsto distanziometro a 500 metri
dai luoghi sensibili

Focus sul gioco nella città metropolitana di Firenze. A
Capraia e Limite il Consiglio ha dato il via libera all’unanimità al
Regolamento per l’esercizio del gioco lecito. Nello specifico, con tale misura,
il Consiglio impegna l’Amministrazione a promuovere varie misure, dalla
distanza minima di 500 metri dai luoghi ritenuti sensibili come scuole, luoghi
di culto, centri socio-ricreativi, sportivi e assistenziali; alla divisione tra
attività di somministrazione di alimenti e bevande e attività di gioco; ai
requisiti strutturali dei locali dedicati al gioco; oltre alle sanzioni
previste, ai percorsi terapeutici di sostegno e alla cura del soggetto
ludopatico. Prevista anche l’istituzione di un logo dedicato ai locali no slot.

Unione Romagna
Faentina: mancato rispetto dei limiti orari dei punti gioco, sanzionati i
titolari di due locali

Stretta contro il gioco irregolare nella provincia di
Ravenna. Nel fine settimana sono scattati i controlli della polizia locale
dell’Unione Romagna Faentina volti a verificare il rispetto dell’ordinanza che
limita gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco. Gli uomini del
nucleo tutela del consumatore e commercio hanno controllato 12 sale slot e
identificato oltre 50 clienti. In due casi è stato riscontrato il mancato
rispetto dell’orario di chiusura. I titolari dei locali sono stati quindi
sanzionati.

Appendino (sindaca
Torino): “Lotta al Gap, buoni risultati per la Città di Torino”

“Lotta al gioco d’azzardo patologico: buoni risultati per la
Città di Torino. Numeri che fanno ben sperare ma che non devono fare abbassare
la guardia. L’azzardopatia è una piaga che si sconfigge solo con un impegno
corale”. Questo il commento della sindaca di Torino Chiara Appendino ai dati
riportati dal report della Società Italiana Tossicodipendenze Regione Piemonte
e dall’ALEA – Associazione per lo Studio del Gioco d’Azzardo e dei
Comportamenti a rischio. Secondo tale report, che prende in esame gli ultimi
due anni dal 2016 al 2018, il 77% di locali in meno a Torino ospita slot. Dal
giugno 2016 al dicembre 2018 il numero totale delle new slot in Città è
diminuito del 66%. “A Torino si può dare per avviato e a buon punto il processo
di limitazione dei danni promosso dalla Legge Regionale. In due anni a Torino
94 milioni giocati in meno e 33 milioni persi in meno. Ulteriori progressi
potranno essere misurati nel 2019 dal momento che dal 20 maggio il
“distanziometro” sarà applicato anche alle sale giochi e agli altri esercizi
dedicati”, si legge nelle conclusioni del report.

Torino: slot troppo
vicine ai luoghi sensibili, multa da 12mila euro per il gestore di un bar

Pugno duro contro il gioco irregolare a Torino. Gli Agenti
del V Comando Lucento/Madonna di Campagna/Vallette della Polizia Municipale
hanno controllato un bar ed hanno scoperto 6 apparecchi da gioco che non
rispettavano i limiti imposti dalla normativa regionale che fissa il
distanziometro a 500 metri di distanza dai luoghi sensibili. Gli apparecchi
sono stati sequestrati e il gestore è stato multato per 12mila euro. Già a
inizio anno il medesimo esercizio era stato oggetto di segnalazione e controllo
da parte del V Comando e già allora, al medesimo esercente, erano state elevate
sanzioni amministrative con contestuale sequestro di altri apparecchi
videogioco utilizzati illecitamente.

Vomero (NA): sanzionati
sei corner scommesse per mancato rispetto dei limiti orari

Stretta contro il gioco irregolare a Napoli. Proseguono i
controlli sul territorio da parte della Polizia Municipale U.O. Vomero volti a
verificare il rispetto del nuovo regolamento sul gioco che equipara i corner ai
centri scommesse. Secondo quanto previsto dalla nuova normativa i corner devono
rispettare l’orario di spegnimento dei ricevitori dalle 12 alle 18. Durante
l’attività di controllo sono state sanzionate 6 attività: un bar, due Tabacchi
e tre internet Point.

L’articolo Dalle Marche nessuna deroga al distanziometro, mentre in Piemonte 250 comuni hanno già detto sì a regolamenti contro il gioco. Ma qualcuno ci ripensa… proviene da AGIMEG, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco.

Fonte: https://www.agimeg.it/pp2/distanziometro-gioco-azzardo