Egitto, dopo sei anni gli stadi tornano aperti al pubblico per il campionato

Quella del 2018 è stata un’estate storica per il calcio egiziano. Prima il ritorno alla fase finale del Mondiale, dopo 28 anni di assenza, benché poco fortunato (i Faraoni del ct Cuper sono usciti dopo la fase a gironi rimediando tre sconfitte in tre partite), poi la svolta storica voluta dal Ministero dello Sport, che dopo sei anni di embargo ha deciso di riaprire le porte degli stadi agli spettatori in occasione delle partite di campionato.

Il torneo egiziano infatti si giocava a porte chiuse dal 2012, anno della terribile tragedia accaduta a Port Said, quando violentissimi scontri fra le tifoserie dell’Al Ahly e dell’Al Masry, che provocarono 74 morti e quasi mille feriti, resero necessaria la drastica misura di sicurezza, interrotta solo per le partite della Nazionale.

Nel 2015 ci fu un primo tentativo delle autorità, che provarono a riaprire gli stadi al pubblico salvo tornare precipitosamente sui propri passi a causa di nuovi scontri, avvenuti tra tifosi dello Zamalek e le forze dell’ordine, che causarono 22 morti e decine di feriti. Ora ci si riprova.

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