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Frosinone, Stirpe: “Troppo scetticismo attorno a noi, così ci facciamo del male da soli”

Stirpe

Per il Frosinone è tempo di prima partita casalinga dopo il ritorno in A. Contro il Bologna però si giocherà nella lontanissima Torino, allo stadio “Grande Torino”, a porte chiuse, per la squalifica dello “Stirpe” a causa del burrascoso finale dell’ultima gara di playoff contro il Palermo, valsa la seconda promozione in A nella storia del club.

Dopo il pesante ko di Bergamo al debutto, il presidente Maurizio Stirpe ha rilasciato una lunga intervista al sito ufficiale del Frosinone, nella quale più che l’emozione per l’evento si legge delusione per la considerazione che squadra e società hanno presso i media.

IN A CON MERITO – “La prima in casa per il ritorno in A la immaginavo indubbiamente diversa. Avrei gradito giocare la partita di fronte al nostro pubblico, con l’entusiasmo e la passione che debbono essere sempre gli ingredienti delle nostre stagioni, ma anche in questo caso paghiamo alcuni strascichi di cui accettiamo le conseguenze anche se non ne condividiamo la severità. Gli ultimi quattro mesi sono stati di una profonda intensità emotiva ed agonistica per la società e per i calciatori. Siamo partiti dalla disillusione di Cesena e in casa con l’Empoli per arrivare alla speranza di centrare la promozione fino all’88’ con il Foggia. Poi ci siamo riproposti bene ai playoff, c’è stata la finale ed abbiamo meritato sul campo quanto ottenuto. Il Frosinone ha raggiunto con merito la serie A, lo voglio ribadire. Il resto delle polemiche sono stati solo tentativi per cercare di conquistare la promozione lontano dal campo. Il tempo sarà galantuomo, come sempre. La scorsa stagione è stata, lo voglio ricordare, una battaglia di grande intensità. Dobbiamo dare merito ai calciatori che hanno mantenuto le loro caratteristiche”.

IN CANADA PERCHÈ… – Altro tema caldo, quello legato alla tournée in Canada di luglio, che ha fatto storcere il naso a molti tifosi riducendo drasticamente il numero delle amichevoli disputate: “Era già programmata da tempo e non poteva essere cancellata – ha detto Stirpe – Il Frosinone è andato lì per un gesto di riguardo nei confronti della Comunità ciociara e per rispettare un impegno, come sono solito fare, che io avevo assunto 2 anni fa. Se poi questo va a coincidere con la valorizzazione del ‘brand’ e nel processo di crescita anche all’estero, non lo trovo scandaloso. Se siamo ai massimi livelli del calcio professionistico dobbiamo sfruttarne le potenzialità e non pensare invece di essere ancora tra i Dilettanti”.

LE SCELTE DI MERCATO – “Non sono ancora riuscito a godermi la promozione, abbiamo lavorato senza un giorno di pausa. Sappiamo che i playoff sono terminati tardi, quindi abbiamo proceduto a puntellare i livelli organizzativi, societari, amministrativi e siamo ripartiti l’8 luglio. Sul mercato abbiamo lavorato di comune accordo con lo staff tecnico. È stata mantenuta una metrica coerente con quanto era stato detto: l’obiettivo era dare un organico al tecnico completo per dieci-undicesimi prima della Coppa Italia, ma l’infortunio di Dionisi ha complicato i piani, per questo abbiamo preso Ardaiz e Pinamonti e anche Vloet. Abbiamo investito 10 milioni, molto più di quanto sarebbe stato opportuno, ma lo abbiamo fatto per renderci adeguati alla categoria. Onestamente non riesco a comprendere, a fronte di uno sforzo compiuto su tutti i piani, questo alone di scetticismo e pessimismo continuo che staziona sul Frosinone. Delle due, l’una: lavoro non capito a fondo o gioco al massacro. Si stanno elaborando giudizi da ultima giornata di campionato, io invece dico che il percorso di crescita è ineluttabile, è un dato di fatto. Quando si cambia organico come abbiamo fatto noi, c’è un periodo di assuefazione e bisogna avere pazienza, fiducia ed entusiasmo. Al Frosinone sono sempre associati aspetti folkloristici. Invece proviamo a guardare i processi di crescita dei Club italiani negli ultimi 5 anni, al di là delle categorie di appartenenza e del bacino di utenza: se potessimo farlo in maniera compiuta e dettagliata ci accorgeremmo che il Frosinone è tra le prime 5 Società in Italia. Perdere con l’Atalanta, squadra ampiamente rodata, ci sta e lo abbiamo detto. Ma da quello che ho letto e sentito è come se avessimo perso l’ultima partita del campionato, decisiva per la salvezza. Ecco, vedo e sento troppi giudizi sommari. Non è la strada giusta per arrivare ad affrontare un percorso lungo e difficile”

MISSIONE SALVEZZA – “Non manca tanto per vedere espresse le potenzialità di questo gruppo. Non sono preoccupato. Se il calendario nelle prime sei giornate ci mette di fronte gran parte delle ‘big’ o delle formazioni più rodate e si traggono indicazioni affrettate, questo è problema che riguarda altri. Io penso che siamo all’inizio di un percorso nel quale, se vogliamo avere la possibilità di ottenere l’obiettivo, occorrerà non precludersi da soli quelle che sono le nostre capacità. Non dobbiamo essere il limite a noi stessi. E voglio sempre aggiungere: ricordiamoci bene da dove siamo partiti. Se intendiamo consumarci sul ‘come poteva essere e non è stato’, senza tenere conto delle difficoltà che incontreremo, allora ci faremo del male da soli”.

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