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Gabbiadini racconta l’incubo: “Italia-Svezia mi ha rovinato. Napoli? Oggi farei scelte diverse…”

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Tutti a dire che con in campo Lorenzo Insigne l’Italia avrebbe battuto la Svezia nel playoff di accesso al Mondiale di Russia, evitando una disfatta storica. Probabile, ma in molti dimenticano chi l’allora ct Giampiero Ventura scelse come titolare nella gara di San Siro, ovvero Manolo Gabbiadini, ripescato da titolare in azzurro dopo due anni.

Non andò bene per i colori azzurri, per Ventura e neppure per l’attaccante del Southampton, che da quel giorno ha perso posti nelle gerarchie degli allenatori succedutisi sulla panchina dei Saints, come racconta il diretto interessato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport:

‘ABBIAMO PERSO TUTTI’ – “Fui sorpreso quando Ventura mi disse che sarei stato titolare. Nello spogliatoio vedevo la tensione sui volti dei compagni. Io ero motivato, San Siro pieno fu un’emozione incredibile. Ho letto e sentito tante cose. Dico solo che avremmo potuto vincere con la difesa a tre o a quattro, con Insigne o senza. C’era un’atmosfera negativa già dopo l’andata, quando perdemmo e prendemmo anche tante botte. Mi dà fastidio che si voglia addossare la colpa a qualcuno: abbiamo perso tutti. A fine gara nello spogliatoio c’era chi piangeva, chi non si muoveva, chi ha fatto la doccia ed è scappato via. Ognuno reagisce a modo proprio, ci dà fastidio la consapevolezza che quella partita resterà nella storia e l’unica cosa che possiamo fare è cercare di riportare la Nazionale in alto”.

‘NON MOLLO’ – Fatto sta che da quel momento cambiò tutto e l’ottimo approccio con la realtà inglese fu spazzato via. Nell’ultimo anno Gabbiadini ha giocato appena sei partite in campionato, segnando però il gol-salvezza contro lo Swansea: “Non so perché non gioco. La mia situazione è cambiata quando Puel fu esonerato e al suo posto arrivò Pellegrino. Tornai dalla partita con la Svezia e mi mise in panchina perché, mi disse, mi vedeva triste. Una scusa, ovviamente. Ma poi con Hughes la situazione non è cambiata. Non sono mai andato a chiedere spiegazioni, tanto avrei avuto risposte scontate. Continuo ad allenarmi e quando serve ci sono, come a Swansea. L’estate scorsa avevo offerte dall’Italia, ma non mi sono voluto arrendere. È una sfida con me stesso. Le cose nel calcio cambiano in un attimo”.

QUA LA MANO – Ora tra gli avversari in Premier c’è anche Maurizio Sarri, colui che a Napoli lo ha impiegato ben poco: “Non ho nulla contro di lui. Non mi piaceva solo la scarsa considerazione che aveva delle riserve, ma sul campo è davvero eccezionale. Fu brutto lasciare Napoli così, sarei rimasto volentieri, ma fu una decisione mia perché non trovavo spazio. Sono stato sfortunato, dopo l’infortunio a Milik giocai contro la Roma e perdemmo, poi Sarri s’inventò Mertens centravanti e…”. E Manolo visse un’altra delle sliding doors della carriera. Come quella di San Siro…”.

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Fonte: http://www.itasportpress.it/calcio/gabbiadini-racconta-lincubo-italia-svezia-mi-ha-rovinato-napoli-oggi-farei-scelte-diverse/