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Grifo a 360°: “Nazionale? Un sogno che si realizza. Futuro? Voglio fare bene in Germania, ma la Serie A…”

Nato in Germania da genitori italiani, Vincenzo Grifo, incanta con la maglia del club di Brisgovia.

Prima della sosta forzata, causa emergenza Coronavirus, aveva tagliato l’importane traguardo delle 100 presenze in Bundesliga, coronate da 2 assist e una prestazione superba, nel match vinto contro l’Union Berlino con il punteggio di 3-1. Il classe ’93, esterno offensivo attualmente in forza al Friburgo, ha finora trascorso la sua vita calcistica esclusivamente in terra tedesca, dalla gavetta fino alle serie maggiori, passando per diversi club in prestito e addirittura militando per due volte nei rossoneri: “Qui sto benissimo, la società mi stima e i tifosi mi caricano. Qui per me è come essere in una seconda famiglia”.

Oltre che con l’ambiente, l’azzurro ha confessato di avere un ottimo legame anche con il suo tecnico, Christian Streich“Con lui sono esploso, è stato fondamentale. Quest’anno mi sono anche procurato una squalifica di tre giornate per difenderlo – ha racconta Grifo ai microfoni di Gianlucadimarzio.com -. Streich mi aveva appena sostituito e volevo vincere. Certo una cosa così non si vede spesso, ma io ho fatto il mio dovere nel difendere l’allenatore che era stato spinto a terra”.

Dopo aver raggiunto la promozione in Bundesliga nel 2017, Grifo ha dato ampia continuità alle sue prestazioni, riuscendo a realizzare il suo sogno di giocare per la Nazionale italiana: “È qualcosa che non si può spiegare, servirebbero due ore. Ripenso a quando, da bambino, andavo al mercato di Lecce con i miei nonni e compravo la maglia dell’Italia di Totti o Del Piero a cinque euro. La indossavo tutto agosto, ci giocavo a calcio, ci andavo al mare. Quando sono diventato professionista ai miei genitori ho sempre giurato che avrei fatto di tutto per andare in Nazionale. Indossare la maglia azzurra è stata una gioia immensa,  Bonucci, Chiellini e Insigne prima li vedevo solo in televisione, e davanti a uno schermo ho vissuto piangendo con la mia famiglia anche il Mondiale 2006”.

Chiosa finale sul suo approdo in Serie A, sfiorato all’età di 18 anni: “Tare mi voleva alla Lazio. Avevo 18 anni e parlammo al telefono, alla fine decisi di restare in Bundesliga. La Serie A mi è sempre piaciuta, vedevo le partite in televisione con mio padre. È un campionato che seguo tuttora, in futuro non si sa mai…”.

 

Fonte: https://www.mediagol.it/notizie/grifo-a-360-nazionale-un-sogno-che-si-realizza-futuro-voglio-fare-bene-in-germania-ma-la-serie-a/

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