Il nuovo José Enrique: “Faccio l’agente e consiglio i giovani. La mia vita è cambiata in meglio”

L’addio al calcio a 31 anni non è stata certo la disavventura peggiore della vita di José Enrique. L’ex terzino, tra le altre, di Newcastle e Liverpool si è messo alle spalle il dramma del tumore al cervello sopraggiunto poco dopo il ritiro, dovuto a problemi alle ginocchia, e vive felice la sua seconda vita da procuratore.

“Da un anno, a parte il periodo in cui sono dovuto stare fermo per la malattia, collaboro con l’agenzia di mio fratello. Seguiamo tanti giocatori, dalla Seconda Divisione alla Champions – le parole del giocatore intervistato da Marca – Mi piace in particolare seguire i ragazzi, lo facevo già da giocatore come a Liverpool quando arrivò Sterling, così come è successo a me quando ero giovane. Sono sempre sincero con loro, li invito ad avere pazienza se non giocano e mi rispettano per la carriera che ho avuto”.

Impossibile non tornare a parlare del dramma: “Ricordo che eravamo in riunione con l’allenatore del Brighton e iniziai a vedere delle luci, poi sempre di più. Capii che stava succedendo qualcosa. Quando si riceve una notizia così si crolla, ma alla fine la mia vita è cambiata in meglio. Ho iniziato a dare valore alle cose che contano veramente, anche se ovviamente ho avuto i miei giorni bui. Per fortuna sono riuscito a reagire ed è stato importante circondarmi di persone che mi vogliono bene”.

Una parola anche sul calcio giocato e in particolare sul suo Liverpool: “Klopp all’inizio avevo qualche dubbio, ora penso sia un fenomeno. Riesce a trasmettere la propria personalità ai giocatori che seguono il suo calcio ‘rock and roll'”.

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