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Xavier Jacobelli (dir. Tuttosport) ad Agimeg: “Divieto sponsorizzazione da parte delle imprese di gioco, da sottolineare ‘legali’ e riconosciute dallo Stato, un clamoroso autogol del Governo che toglie risorse allo sport”

“Il calcio è una delle prime dieci aziende del Paese e ha tutto il diritto di ripartire, ma siamo costretti dall’8 marzo in poi a vivere alla giornata. Gli scenari di ripartenza dal 4 maggio, con il 31 maggio in cui si ipotizza la ripresa dell’attività agonistica, sono legati all’evoluzione del virus e dei provvedimenti che verranno presi dalla commissione scientifica. Se questa partenza dovesse slittare a giugno o luglio, aspetteremo, ma ad oggi nessuno può dire con esattezza quando si ripartirà”. E’ quanto ha dichiarato il direttore di Tuttosport, Xavier Jacobelli, nella diretta Facebook con il direttore di Agimeg, Fabio Felici, sulla situazione attuale del calcio italiano. “Alla fine bisognerà capire come salvaguardare la salute degli atleti, ma è molto lontana la data di quando potremo vedere gli stadi pieni e anche a porte chiuse non dimentichiamo che ci sono sempre circa 200 persone tra giocatori, staff, dirigenti, agenti sicurezza ecc. Inoltre delle 20 società di Serie A, soltanto 10 posseggono un centro sportivo dove i tesserati possono allenarsi ed essere tenuti sotto osservazione, mentre le altre squadre devono scegliere località, alberghi ecc, adottando una serie di protocolli sanitari per salvaguardare la salute degli atleti”. Ed in merito alla questione se l’emergenza sia stata gestita bene, il direttore di Tuttosport ha risposto che: “Chiunque si fosse trovato in questa situazione al Governo sarebbe stato colto di sorpresa. Il calcio all’inizio ha proceduto in ordine sparso. Tra il 29 febbraio e l’8 marzo le partite sono state rinviate, giocate a porte chiuse, a porte aperte. Una gran confusione. Ora il calcio ha iniziato a fare i conti e si stima che i danni possano oscillare intorno ai 700 milioni di euro. Il sistema calcio italiano pesa per l’1% del PIL e garantisce all’erario 1,25 miliardi di euro di tasse – prosegue Jacobelli – senza dimenticare il versante dei dilettanti, che riguarda il 98% dei calciatori e ben 12mila società. E’ il calcio dilettantistico che permette di fare sport di base. Per questo motivo, essendo gli imprenditori alle prese con una crisi economica senza precedenti, il calcio dilettantistico deve essere sostenuto con interventi mirati. In tal senso va evidenziato quello che hanno fatto i giocatori della nazionale portoghese, con Ronaldo in testa, che nei giorni scorsi hanno versato 1 milione di euro al fondo della Federcalcio portoghese che sostiene proprio l’attività dilettantistica. Lo Stato italiano deve dare sgravi fiscali che alleggeriscano gli oneri dei piccoli club, altrimenti rischiano di non poter riprendere più l’attività”. Sul divieto di pubblicità, Jacobelli ha affermato che: “Volesse il cielo che questa circostanza drammatica consentisse alla politica di rimediare a un errore clamoroso compiuto quando sono state vietate le pubblicità delle scommesse, collegate ad agenzie legali e riconosciute dallo Stato, che garantivano per di più un gettito erariale. Non capisco perché in questo momento in cui servono risorse importanti e decisive per lo sport in generale, la politica non si renda conto che il Decreto Dignità è stato un autogol per lo sport italiano. E’un falso moralismo vietare la pubblicità, anzi sono stati già fatti danni non solo alle società che hanno perso le sponsorizzazione, ma anche ai mezzi di informazione. Ora c’è bisogno di reperire subito risorse, sono milioni le persone che hanno a che fare a vario titolo con il calcio”, ha concluso il direttore di Tuttosport. cr/AGIMEG

L’articolo Xavier Jacobelli (dir. Tuttosport) ad Agimeg: “Divieto sponsorizzazione da parte delle imprese di gioco, da sottolineare ‘legali’ e riconosciute dallo Stato, un clamoroso autogol del Governo che toglie risorse allo sport” proviene da AGIMEG, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco.

Fonte: https://www.agimeg.it/pp2/jacobelli-tuttosport-calcio-sponsorizzazioni-scommesse

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