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Milan, Higuain: “Qui per vincere subito. La Juventus mi ha cacciato. Su De Laurentiis…”

Higuain

L’attaccante del Milan, Gonzalo Higuain, è stato intervistato dal La Gazzetta dello Sport in vista del derby che domenica sera vedrà i rossoneri affrontare l’Inter. L’ex attaccante della Juventus si è raccontato, svelando alcuni retroscena sul suo passato in bianconero e in quello ancora precedente con la maglia del Napoli senza risparmiare alcune frecciate.

DERBY – “Tutti derby hanno un sapore speciale. Stavolta sarà lo stesso, anche perché è il primo col Milan. Sarà bello giocarlo. Stiamo vivendo l’attesa con tranquillità, concentrazione e voglia di fare bene. Il fatto che San Siro sarà quasi tutto dalla loro parte per noi sarà una spinta in più. Questo è un derby caldo, assomiglia a quello di Madrid. E poi giocare a San Siro è bellissimo, e lo posso affermare anche da avversario”.

SFIDA CON ICARDI – “Veramente qui non stiamo giocando a tennis, ma a calcio. Undici contro undici, non centravanti contro centravanti. Vincono le squadre, non i giocatori. Lui comunque sta facendo bene da diversi anni, ha segnato tanti gol, è giovane e ha margini di crescita. Dipende da lui continuare così. Gli auguro il meglio”. “Se gli porterei via qualcosa? L’abilità nel colpo di testa e le tempistiche in area: è un assassino”.

SCELTA E MOMENTO – “Io cerco sempre di dare il meglio di me e di fare quello che mi chiede l’allenatore. Mi sento bene, sto attraversando un momento di forma ottimo e quindi lo sto sfruttando, anche grazie a un mister capace di esprimere il calcio che piace a me. Spero che tutto continui così”. “Ho scelto il Milan perché mi è piaciuta la convinzione con cui sono venuti a cercarmi e la convinzione nel loro progetto. Inoltre Leonardo, Maldini e Gattuso conoscono benissimo il Milan ed Elliott ha fatto un grandissimo sforzo per me. Ho apprezzato moltissimo l’approccio avuto per prendermi”.

ALLENATORI – “Gattuso ha qualcosa di diverso, ti guarda in faccia e senti quanto ama il calcio. Pensare che ci ho pure giocato contro, in Champions, quando ero al Real… Lui sta provando a tirarmi fuori il meglio, e apprezzo molto chi fa così con me. La squadra sta dalla sua parte. E’ una persona molto intensa, che muore per suoi giocatori. Non crediate che gli allenatori siano tutti così, non ce ne sono molti. E’ un onore essere allenato da lui, ho fatto la scelta giusta perché mi sta migliorando”. Poi sull’ex tecnico al Napoli: “Qual è il tecnico con cui si è trovato meglio in carriera? Senz’altro Sarri. E’ quello che mi ha fatto esprimere al meglio e Gattuso gli somiglia molto: ha una voglia matta di vincere che a me piace da morire”.

OBIETTIVI – “Il Milan deve cercare di vincere tutto quello a cui partecipa. I miei obiettivi sono portare la squadra in Champions, fare più gol possibili e vincere Europa League e Coppa Italia. Il Milan ha il dovere di lottare per tutti gli obiettivi, stiamo parlando della seconda squadra col maggior numero di vittorie in Champions, quindi lo impone la storia: crederci sempre”. “Scudetto? Per il campionato forse ci manca qualcosa, è una competizione in cui conta la continuità. Se non siamo attaccati alla Juve è per errori nostri. Ma l’Europa League e la Coppa Italia, che sono competizioni più brevi, dobbiamo provare a vincerle. C’è l’esempio del Leicester, del Siviglia: se fai le cose per bene poi raccogli. E comunque a noi mancano cinque punti a causa delle partite con Napoli e Atalanta. Con quei cinque e magari altri tre del recupero col Genoa saremmo a soli quattro punti dalla Juve. La verità è che se crediamo nei nostri mezzi, non siamo inferiori a nessuno”.

ADDIO JUVENTUS – “Se dalla finale di coppa italia è cambiato qualcosa? Dentro di me quel giorno ho avuto la sensazione che sì, forse sapevo che si era rotto qualcosa. E poi hanno preso Ronaldo. La decisione di andare via non è mia. Ho dato tutto per la Juve, ho vinto diversi titoli, dopo di che è arrivato Cristiano, il club voleva fare un salto di qualità e mi hanno detto che non potevo restare e che stavano provando a cercare una soluzione. La soluzione migliore è stata il Milan”. “Sentimenti di rivalsa? No, nessuno. Il mio è un sentimento di affetto perché mi hanno trattato benissimo. Compagni e tifoseria mi hanno dato un affetto enorme. Però non ho chiesto io di andare via. Praticamente, lo dicono tutti, mi hanno cacciato. Al Milan ho avuto da subito un amore grandissimo e così mi hanno convinto”.

A NAPOLI – Sull’addio a Napoli, il rapporto con De Laurentiis e l’odio dei tifosi: “No ma è colpa di tutti noi, non sua… Lavezzi si è lasciato male, Cavani idem, con Sarri in panchina è stato contattato un altro allenatore, e con me si è preso 94 milioni (90, ndr). Tutti hanno problemi con lui e la gente insulta gli altri. Io con i tifosi del Napoli non ho nulla da dire di negativo, sono stati tre anni bellissimi. Mi hanno amato e ora mi odiano. Un giorno racconterò quello che penso, ora non posso”.

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