Le amichevoli estive avevano lanciato dei segnali, in parte mascherati dai successi, in rimonta, su Lazio e Milan, ma tornati prepotentemente a galla dopo il crollo sul campo della Sampdoria.
Il nuovo Napoli ha qualche difetto di crescita, soprattutto per quanto riguarda la difesa. Nella scorsa stagione, gli azzurri hanno avuti per larghi tratti la miglior difesa del campionato, composta dalla coppia Raul Albiol e Kalidou Koulibaly, quest’ultimo fresco di rinnovo fino al 2023 con clausola rescissoria da 200 milioni. Nelle prime tre partite del nuovo campionato, invece, il Napoli ha subito 6 tiri in porta, tutti trasformatisi in reti subite: un dato eloquente, non facile da spiegare.
Una può essere legata alla mancanza di Jorginho, emigrato al Chelsea insieme a Maurizio Sarri. L’italo-brasiliano dettava alla perfezione i tempi di gioco, ma non solo, essendo un calciatore straordinario nell’interpretare correttamente la doppia fase, facendo come si suol dire anche da “filtro” del centrocampo. Purtroppo per il Napoli i nuovi automatismi sono ancora da perfezionare. Il campionato è ancora molto lungo, c’è tutto il tempo e siamo solamente a settembre. Non si può certo giudicare una stagione in questo momento, però se il Napoli vuole combattere ancora con la Juventus fino alla fine, qualcosa è certamente da sistemare.
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