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Napoli, Ancelotti: “Non mi aspettavo la chiamata di De Laurentiis. Qui ho trovato una famiglia”

ancelotti

L’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti è stato protagonista di una lunga chiacchierata nella redazione de Il Mattino, a due giorni dalla super-sfida contro la Roma e nella settimana dell’impresa sfiorata in Champions League sul campo del Paris Saint-Germain.

Tanti i temi trattati dal tecnico emiliano, a partire dalla sorpresa di essere stato scelto al posto di Sarri:

‘ADL MI HA SORPRESO’ – “Non mi aspettavo di essere chiamato da De Laurentiis. Tutto mi aspettavo tranne che venire qui: credevo che l’avventura di Sarri sarebbe continuata, ma ho capito subito che sarebbe stata la scelta giusta per me. Ho trovato un campo ben arato, si vede che dietro c’è un lavoro di tre anni e che Sarri è stato amato per il gioco che ha fatto, non c’è alcun confronto tra noi. De Laurentiis? È un presidente vulcanico, generoso, con lui non si parla solo di calcio. Stare con lui e con la sua famiglia è un piacere. Quando giochiamo a tresette vinco io, anche se a volte gli faccio credere che sia più forte lui… Stare sei anni qui? Fu una battuta a Ischia, ma se il presidente vuole parlarne ne parliamo…”.

‘IL NAPOLI È UNA FAMIGLIA’ – L’inizio della stagione è stato superiore alle aspettative, in termini di risultati e gioco: “Ricevere i complimenti da squadre avversarie, anche straniere, è un riconoscimento importante. Non siamo apprezzati solo per i risultati, ma anche per la personalità mostrata. Peccato non aver vinto a Parigi, per passare credo dovremo vincere contro di loro al San Paolo: con la spinta dei nostri tifosi ci proveremo. C’è un ambiente competente: si ride, si scherza, si discute, è un ambiente familiare e non è semplice che sia così. Al Milan era così, una famiglia. Al Chelsea era un’azienda”.

‘IO E IL TURNOVER’ – “In estate si va dietro ai nomi. Fabian Ruiz non lo conosceva nessuno, così è stato facile far pendere la bandiera dall’altra parte. Quando non si cambia tanto, però, ci sono dei vantaggi. Amalgamare i nuovi non è così semplice. Turnover? La gestione dei grandi nel gruppo è semplice. La gestione generale è più complicata: io non ho mai fatto una rotazione così ampia come sto facendo qui”.

IL NUOVO INSIGNE – Sulla decisione di cambiare ruolo a Insigne: La scelta di accentrare Insigne è stata motivata da un aspetto più difensivo che offensivo, per toglierli lavoro. Da esterno doveva rientrare molto e non poteva essere presente e lucido in area avversaria. Scudetto? Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità e anche di più per vincere qualche competizione”.

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Fonte: http://www.itasportpress.it/calcio/napoli-ancelotti-non-mi-aspettavo-la-chiamata-di-de-laurentiis-qui-ho-trovato-una-famiglia/