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Napoli, Koulibaly: “Quando andrò via piangerò. Ancelotti? Alla sua età spero di essere come lui…”

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È il leader della difesa del Napoli, nonché uno degli idoli dei tifosi e il punto fermo per Carlo Ancelotti, che a Kalidou Koulibaly non rinuncia mai.

Per il centrale senegalese non esiste turnover, troppo importanti sono la sua fisicità e la sua personalità nel cuore della terza linea azzurra.

Koulibaly ha concesso un’intervista al Corriere dello Sport, nella quale ha parlato della velocità della propria integrazione a Napoli e della piaga razzismo nel calcio e nella società italiane:

“Mi sento francese e senegalese da quando sono nato, ma già da un anno e mezzo dopo essere arrivato a Napoli mi sentivo già cittadino napoletano. Quando sono arrivato la gente diceva che l’Italia è molto razzista. Io volevo rendermi conto da solo e la realtà è differente, anche se purtroppo gli episodi ci sono. I ‘buu’ mi infastidiscono, non li accetto, perché non sono solo contro di me, per il colore della mia pelle, a volte sono anche contro ‘i napoletani’, la gente del Sud. Questo mi dispiace molto perché quando sei in un Paese dove tu devi trasmettere un senso di appartenenza e poi fischi contro la gente del Sud, o fai cori razzisti, finisci col contraddirti. Le faccio un esempio calcistico: quando uno come Insigne, che è un fuoriclasse assoluto, forse il migliore giocatore dell’Italia, è fischiato in alcuni stadi perché è meridionale, poi quando va in Nazionale come lo devi trattare? Io non capisco questo tipo di atteggiamento e spero che evolva velocemente. Il mio portiere di casa, che si chiama Ciro, mi ha detto ‘Quando arrivi a Napoli piangi due volte: quando arrivi e quando parti’. Io gli ho detto ‘Non ho pianto quando sono arrivato ma se un giorno dovrò andare via, spero il più tardi possibile, è sicuro che piangerò’. Aveva ragione quando mi ha detto così, io sono molto felice qui. La gente parla a volte male di Napoli e non sa che cosa è Napoli. Quando non la vivi non puoi sapere che cosa è davvero”.

Koulibaly ha poi passato in rassegna i tre allenatori avuti in Italia, spendendo elogi in particolare per Ancelotti:

“Il calcio di Benitez e quello di Ancelotti si somigliano molto, sono allenatori che hanno vinto. Benitez mi ha fatto scoprire il grande calcio, io venivo dalla Serie B francese e poi dal Belgio e mi ha fatto subito giocare in A. Il calcio di Sarri è bellissimo e mi ha permesso di vedere il calcio e le partite in un’altra maniera. La sua filosofia era concentrata sulla tattica, con lui tutto era previsto e nulla casuale. Oggi, quando guardo una partita di qualsiasi squadra, non la vedo più come quattro o cinque anni fa. E lo devo a lui”

“Di Ancelotti mi sorprende l’umiltà che ha ancora nonostante tutto quello che ha vinto e anche la voglia di vincere che non smette di avere. Dà fiducia a tutti, non credo si sentirà mai qualcuno parlare male del mister, speriamo di vincere qualcosa con lui. È un uomo veramente perbene, a mia moglie dico sempre che spero, alla sua età di essere una persona simile a lui”.

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Fonte: http://www.itasportpress.it/calcio/napoli-koulibaly-quando-andro-via-piangero-ancelotti-alla-sua-eta-spero-di-essere-come-lui/