Nasri, guai senza fine: inasprita la squalifica per doping

È uno dei tanti talenti partoriti dal calcio francese negli ultimi 20 anni, ma anche uno dei non pochi ad essersi perso per strada. A 31 anni il calvario di Samir Nasri non è ancora finito, così mentre la nazione festeggia il secondo titolo mondiale, l’ex trequartista di Arsenal e Manchester City si è visto inasprire la squalifica per doping.

I fatti risalgono allo scorso febbraio, quando la Uefa fermò il giocatore per sei mesi a causa di un’autotrasfusione a scopo terapeutico, pratica non consentita dalla Wada, l’agenzia mondiale antidoping. All’epoca Nasri era in forza all’Antalyaspor, club con il quale avrebbe rescisso il contratto poco dopo, ma proprio ora che lo stop stava per finire ecco la decisione dell’Uefa di allungare la squalifica a diciotto mesi.

Ad addolcire parzialmente la situazione il fatto che lo stop sarà retroattivo, ovvero partirà dal 1° luglio 2017 e non dallo scorso febbraio, quindi Nasri potrà tornare in campo nel gennaio 2019.

Ad attendere il giocatore sono allora adesso quattro mesi di duro lavoro a parte e di allenamenti in solitaria, sperando di trovare un ingaggio nella finestra invernale di mercato del prossimo gennaio, la cui durata tuttavia non sarà più di un mese, ma varierà a seconda della ripresa dei campionati nazionali dopo la sosta natalizia, chiudendo 24 ore prima del primo turno del 2019.

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