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Palermo, oggi il “no” al ricorso di Arkus: via alla rifondazione, ma restano il Coni e il Tar…

Il nuovo Palermo nasce oggi. Il sindaco Orlando annuncerà in mattinata il bando per la creazione della società che dovrà far ripartire i colori rosanero dalla Serie D, una volta ratificata la mancata iscrizione dell’U.S. Città di Palermo ai tornei professionistici

Un’esclusione che – come riporta all’interno della propria edizione odierna Il Giornale di Sicilia – verrà confermata questa mattina dal Consiglio federale, in seguito al parere riferito ieri dalla Covisoc alla Figc. Rispetto al primo verdetto emesso lo scorso 4 luglio, di fatto, parrebbe non essere cambiato alcunché. La domanda d’iscrizione, infatti, risultava non sanabile ed il reclamo presentato da Tuttolomondo non avrebbe avuto effetti in tal senso:

Orlando, che ha ammesso di voler attendere la decisione della Federcalcio per poter indire il bando, ha rotto gli indugi nella giornata di ieri, quando la Commissione di vigilanza aveva già espresso il proprio parere ai vertici federali. Il Consiglio federale (che si riunirà oggi a mezzogiorno) opterà per l’estromissione del club di viale del Fante, una volta ribadito il «no» pronunciato in prima istanza dalla Covisoc“.

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Il verdetto federale e l’atto di “rinascita” del Palermo Calcio avverranno dunque in contemporanea, ma di fatto l’intenzione sarebbe quella di non attendere ancora. Per questioni d’opportunità, infatti, il Comune avrebbe ritenuto giusto non anticipare la decisione della Figc, ma l’esito del ricorso non avrebbe dato ulteriori alternative:

Tuttolomondo aveva presentato nei tempi previsti il reclamo avverso la decisione negativa dell’organo di controllo, ma le numerose lacune evidenziate dalla stessa Covisoc nella domanda di iscrizione non potevano essere colmate in proroga e non sono state colmate. Per l’ammissibilità del ricorso, inoltre, è previsto il deposito di un assegno di 15 mila euro rimborsabile solamente nel caso in cui venga accolto l’appello“.

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Il bando che verrà annunciato oggi alle ore 11:00 dal sindaco Orlando seguirà la falsariga di quelli già pubblicati altrove, basandosi su alcuni punti fondamentali come la presentazione di un business plan triennale con l’obiettivo di tornare in B, la creazione di una divisione giovanile e di una femminile, l’utilizzo delle strutture di proprietà del Comune per lo svolgimento delle partite ed un assegno da 150 mila euro da versare a fondo perduto per richiedere l’iscrizione in sovrannumero al prossimo campionato di Serie D:

A questi si aggiungeranno altri paletti, come l’ingresso in società di una quota (di controllo e non di governance) appartenente ad un soggetto che sia espressione di un azionariato popolare e il rispetto di determinati requisiti di onorabilità e solidità finanziaria da parte degli interessati. Dovrebbero essere incluse clausole a garanzia dei dipendenti dell’U.S. Città di Palermo destinati a perdere il proprio lavoro, mentre per quanto riguarda il rischio di «multiproprietà» verrà solo data un’indicazione alla commissione incaricata di esaminare le manifestazioni di interesse, senza escludere a priori dal bando chi ha già in mano altri club professionistici“.

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Il patron della Sampdoria Massimo Ferrero, dunque, parteciperà al bando e dovrà momentaneamente vedersela con almeno altri due sicuri pretendenti: Mirri e Sagramola infatti – sempre secondo quanto riferito stamani dal noto quotidiano regionale – avrebbero già pianificato il progetto da presentare al primo cittadino palermitano, mentre l’italo-americano Tony Di Piazza, almeno per adesso, avrebbe soltanto annunciato l’intenzione di partecipare alla corsa per il titolo sportivo dei rosanero. Si è inoltre defilato l’imprenditore Tommaso Dragotto, il quale avrebbe già un’intesa con altri aspiranti acquirenti per fare da sponsor al nuovo club in caso di vittoria:

Il gruppo asiatico, più che cinese (avendo base a Singapore e Hong Kong), sta valutando l’opportunità di rilevare il Palermo per aprirsi la strada verso altri investimenti in città, specialmente in ambito portuale. Quel che è certo è che nei prossimi giorni verranno fuori altri nomi. Il termine assegnato dalla Figc per poter inserire il nuovo Palermo nei quadri della Serie D è il 26 luglio. Per i colori rosanero saranno altre due settimane di attesa“.

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Il verdetto che emetterà oggi il Consiglio federale non porrà, però, la parola “fine” al tentativo di Tuttolomondo di iscrivere il Palermo Calcio al prossimo campionato cadetto, nonostante le inadempienze della proprietà del club rosa, targata Arkus Network, non siano sanabili una volta scaduto il termine perentorio del 24 giugno scorso.

In sede di giustizia sportiva resterebbe comunque un ultimo appiglio presso il Collegio di garanzia dello sport del Coni. Il Palermo potrebbe infatti richiedere appello immediato, viste anche le tempistiche strette per la composizione dei tornei professionistici, ma la Corte in questione può esprimersi solo sulla legittimità delle decisioni prese dalla Covisoc e dalla Figc. Il prevedibile ricorso al Coni della proprietà del club siciliano non frenerà in ogni caso la pubblicazione del bando comunale per la costituzione di una nuova società cittadina:

Sarà necessario il terzo grado di giudizio, invece, per poter dare il via libera a tutti i calciatori sotto contratto, che attendono un verdetto definitivo sull’esclusione del Palermo dai tornei professionistici in modo da svincolarsi e poter così firmare con altre società. Una volta esaurito l’iter in sede sportiva, a Tuttolomondo non rimarrà che affidarsi alla giustizia ordinaria, con tempistiche che rischiano di non coincidere con quelle previste per l’inizio dei campionati, tanto più con gli spettri di due istanze di fallimento (una della Procura di Palermo, l’altra dei tesserati) ormai incombenti. Un eventuale ricorso al Tar del Lazio, competente in materia di riammissione ai campionati calcistici, potrebbe dunque giungere fuori tempo massimo per cercare una rocambolesca strada verso la Serie B, come già avvenuto lo scorso anno all’Avellino“.

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Fonte: https://www.mediagol.it/notizie/palermo-oggi-il-no-al-ricorso-di-arkus-via-alla-rifondazione-ma-restano-il-coni-e-il-tar/