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Palermo-Venezia 0-0: i rosa non sfondano il bunker lagunare. Commento primo tempo

Jajalo

Va in scena al “Barbera” l’anticipo della nona giornata del torneo cadetto.

Palermo e Venezia si sfidando in un match apparentemente impari in relazione all’attuale graduatoria ma che nasconde più di un’insidia per la compagine di Stellone . Rosanero reduci da due vittorie consecutive che ne hanno sensibilmente rilanciato le ambizioni di vertice, lagunari protagonisti, loro malgrado di un avvio di stagione stentato, culminato nell’esonero del tecnico Vecchi sostituito da Walter Zenga.

Novità sia in termini di modulo che di uomini in casa Palermo rispetto alla vittoriosa trasferta di Lecce.

Stellone opta per il 4-3-1-2, Brignoli tra i pali, Salvi ed Aleesami esterni bassi, Bellusci-Struna coppia di centrali difensivi. Jajalo schermo ed al contempo play in zona nevralgica, Haas e Fiordilino intermedi, Trajkovski a galleggiare tra le linee a supporto del tandem Nestorovski-Puscas. 

 

Il 4-3-3 teoricamente schierato da Zenga somiglia molto ad un 4-5-1 con Falzerano e Di Mariano molto attenti e pronti ad abbassarsi in sede di copertura in fase di non possesso.

 

Primo brivido al terzo minuto: Nestorovski si gira bene e prova la conclusione volante col mancino ma non trova la porta. Il macedone si ripete al dodicesimo con una giocata delle sue: assist di Fiordilino in verticale, controllo e sforbiciata fulminea, in un fazzoletto con palla che sfiora il palo.

Il Palermo comanda con autorevolezza le operazioni, la squadra di Zenga si rannicchia, curando densità e presidio degli spazi, a protezione di Vicario sperando di sorprendere la compagine siciliana con l’arma delle ripartenze.

A far correre un brivido sulla schiena di Brignoli ci pensa paradossalmente Aleesami al minuto ventiquattro: su un cross di Garofalo, il norvegese tocca incautamente con il piatto verso la propria porta sfiorando l’autogol.

Al minuto trentaquattrp, il palermo reclama timidamente il penalty per una trattenuta un po’ troppo energica su Nestorovski, ma il direttore di gara sanziona addirittura l’intervento del bomber macedone.

I lagunari mantengono le linee strette e corte e baricentro molto basso, il Palermo fatica a trovare fluidità e rapidità nella circolazione della sfera. La manovra dei rosa risulta stagnante e macchinosa, la squadra di Stellone fatica a innescare Trajkovski, costantemente raddoppiato, tra le linee, e non riesce a trovare ampiezza con gli esterni bassi che non brillano per spinta e tempi di sovrapposizione. Così i pericoli per Vicario arrivano dalla distanza: prima Jajalo chiama l’estremo difensore lagunare alla parata con un bel destro, poi Haas alza la mira da buona posizione.

Puscas difende bene una palla in aerea e serve Trajkovski che inciampa ad un passo da Vicario e spreca una grossa chance per chiudere in vantaggio la prima frazione.

 

 

 

 

Fonte: http://www.mediagol.it/palermo/palermo-venezia-0-0-i-rosa-non-sfondano-il-bunker-lagunare-commento-primo-tempo/