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Parma, parla Calaiò: “Io etichettato come un criminale. Palermo? Può salire chiunque”. Il suo futuro…

Foggia Calcio v Parma Calcio - Serie B

Parola ad Emanuele Calaiò.

L’attaccante originario di Palermo, nonostante i trentasette anni compiuti lo scorso 8 gennaio e i sei mesi di squalifica scontati, può ancora contare su un numero esoso di estimatori in serie cadetta. Il Brescia di Eugenio Corini, in particolare, sarebbe pronto a puntare proprio sul classe ’82, il cui contratto che lo lega al Parma scadrà il prossimo giugno. Ma non solo; anche Crotone e Cosenza, infatti, avrebbero messo nel mirino ‘L’arciere’ in vista del girone di ritorno.

Intervistato ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’, Calaiò è tornato a parlare del suo futuro e della squalifica che lo ha tenuto lontano dal rettangolo di gioco in questo avvio di stagione.

“Che effetto fa essere un uomo mercato a 37 anni e dopo 6 mesi di squalifica? Vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto. Capisco le società che vogliono puntare sui giovani, ma se hai fame e voglia l’età, in B, non conta. La mia ambizione è quella di vincere, ci sono abituato e lo voglio fare ancora. Cerco una piazza che mi faccia sentire importante per fare bene un anno e mezzo e arrivare a 200 gol. Come ho trascorso questi sei mesi? Mi sono sempre allenato a Parma e nei weekend tornavo a casa a Napoli. Non riuscivo a vedere le partite dal vivo. Sono stato etichettato come un criminale. Ma ho imparato tante cose e l’esperienza mi ha rafforzato”, sono state le sue parole.

“Guardavo le partite in tv e pensavo che Calaiò è vivo e forte, pronto a combattere. Ho tatuato sul braccio i 6 campionati vinti, c’è ancora posto. Guardavo i gol di Pellissier e pensavo che se sei sempre stato professionista puoi fare la differenza ovunque». Il Parma come mi ha trattato? Sono stati dei signori. Città e società sono il top, c’è tutto per fare bene, ma guai dimenticare che tre anni fa la squadra era in D: nulla deve essere scontato. Napoli e Parma sono due grandi piazze molto esigenti, anche se diverse, ognuna con le sue pressioni e l’obbligo di vincere. Emozioni uguali. Il Palermo? Penso che abbia qualcosa in più rispetto alle altre, come rosa. Il livello si è abbassato, c’è più equilibrio: può salire chiunque. Ma è così anche in Serie A: a parte la Juve, puoi giocartela con tutti. Qualche anno fa le partite impossibili erano di più”, ha concluso Calaiò.

Fonte: http://www.mediagol.it/parma/parma-parla-calaio-io-etichettato-come-un-criminale-palermo-puo-salire-chiunque-il-suo-futuro/