Perugia, Santopadre ricorda: “Lucarelli fu una scommessa, meglio andare al casinò. B 19 una forzatura, ma…”

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Massimiliano Santopadre è alla guida del Perugia dal 2012, dopo essere entrato in società già nel 2010 da socio di minoranza. Raccolta la squadra in Lega Pro, il ritorno in Serie B è arrivato già nel 2014, ma la scalata non è finita. Le tre partecipazione ai playoff nelle stagioni successive dimostrano le ambizioni della società, che sotto la guida di Alessandro Nesta sembra aver trovato il passo giusto.

Dopo un inizio di stagione sofferto, anche a causa della mancanza di amalgama in un gruppo molto rinnovato, la squadra ha ingranato al punto che è alle viste il rinnovo del contratto per il tecnico romano, elogiato dallo stesso Santopadre in un’intervista al Corriere dello Sport: “Nesta è un allenatore umile, disposto al sacrificio. Mi ha sorpreso che uno con il suo nome che aveva la possibilità di lavorare in America abbia accettato di venire qui, ma d’altro canto penso che il miglior posto per imparare ad allenare sia proprio l’Italia”

Non altrettanto bene andò nel 2013 quando, in Serie C, Santopadre chiamò in panchina Cristiano Lucarelli, ex attaccante del Perugia e all’epoca allenatore alle prime armi, durato lo spazio di tre partite: “Io non sono molto paziente – ha dichiarato Santopadre – Ho mandato via Cristiano Lucarelli dopo due settimane, l’avevo preso dalle giovanili del Parma, ma ho subito capito di aver esagerato. È giusto avere coraggio, ma se proprio vuoi l’azzardo, meglio andare al casinò”.

Infine, una battuta sulla nuova Serie B a 19 squadre, format divenuto ufficiale al termine di un calvario di tre mesi. Come Cellino, Santopadre ammette che il “mostro regolamentare” è stato un atto dovuto, ma obtorto collo…: “Il campionato a 19 squadre è una forzatura ma era l’unico modo per avere quella riduzione del numero di team che chiedevamo tutti da tempo”.

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