Ottenuto il via libera delle Camere, l’Italia invierà il Pnrr alla Commissione Ue “entro la fine di questa settimana”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Economia, Daniele Franco, in un messaggio comune sui rispettivi piani con il ministro dell’Economia e delle Finanze francese, Bruno Le Maire, il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, e la ministra dell’Economia e dell’Impresa spagnola, Nadia Calvino. E’ arrivato il via libera del Parlamento italiano al Recovery Plan targato Mario Draghi. Alla Camera sono 442 i sì alla risoluzione di maggioranza alle comunicazioni del premier. E Fratelli d’Italia si astiene. Al Senato: 224 voti a favore, 16 contrari, e sempre con l’astensione di FdI. Il piano da 248 miliardi prevede 82 miliardi per la crescita del Sud. Un miliardo per alloggi studenteschi e mezzo miliardo per borse di studio. Oltre 18 miliardi per il superbonus e ‘importanti semplificazioni’ per l’ecobonus. Da maggio la mappatura per avere entro il 2026 la banda larga ovunque. Entro il 31 luglio legge delega per la riforma del sistema fiscale. Il Consiglio dei ministri, che potrebbe essere convocato per domani, formalizzerà il via libera a Bruxelles del Piano. “Al centro del piano c’è l’Italia, con le sue straordinarie qualità e le sue ormai storiche fragilità, su cui credo che tutti siamo d’accordo. Bisogna affrontarle e risolvere, questo piano ci dà l’occasione per farlo. E’ sì un disegno di progetto ma è anche occasione per riflettere: dobbiamo lavorare insieme, non solo qui dentro ma insieme con gli enti locali e con tutto il popolo italiano. Pensate che l’Italia resti la stessa dopo? Il piano avrà effetti sia economiche che sociali: i progetti si possono attuare solo se c’è accordo, volontà di successo non di sconfitta. Le riforme saranno adottate con procedimenti legislativi e il Parlamento avrà un ruolo determinante. La collaborazione di potere legislativo ed esecutivo è cruciale”, ha detto il Premier Draghi al Senato. cdn/AGIMEG
Autore: Chiara Di Nicola
Fonte:https://www.agimeg.it/politica/pnrr-via-libera-camera-e-senato
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