È stato uno dei protagonisti del Mondiale, e ha cominciato bene anche la nuova stagione, andando in gol con la russia contro la Turchia in Nations Leauge, ma Denis Cheryshev è adesso al centro di un polverone legato alla presunta assunzione di ormone della crescita prima del Mondiale.
L’ammissione sarebbe stata fatta dal padre del giocatore, in un’intervista al The Telegraph, nella quale l’uomo ammette che la somministrazione sarebbe avvenuta dietro alla minaccia di non venire convocato per il Mondiale.
L’agenzia antidoping spagnola è venuta in possesso dell’intervista e vuole vederci chiaro, anche se la Federazione russa ha già specificato che il trattamento è stato assolutamente legale, accusando il giornalista che ha intervistato il padre di Cheryshev di aver confuso i termini “ormone della crescita” e “fattore di crescita”.
Margarita Pakhnotskaya, vice-direttore dell’Agenzia Antidoping russa, ha già riferito il contenuto dell’intervista all’Agenzia Antidoping mondiale, ma del trattamento, che sarebbe stato effettuato durante gli ultimi mesi passati dal giocatore in prestito al Villarreal, non sembrano esserci prove.
L?uso dell’ormone della crescita non è considerato doping, ma se la somministrazione avviene senza alcuna giustificazione medica, si può incorrere in una squalifica di quattro anni.
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