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Scommesse, scontro tra Consiglio di Stato e Cassazione su partita interrotta

Consiglio di Stato e Cassazione si scontrano – a distanza di anni – su quello che succede alle scommesse piazzate su una partita di calcio che viene interrotta per invasione di campo. Secondo i giudici amministrativi infatti (che avevano emesso un parere nel 2012) vale il risultato sul campo, mentre per la Suprema Corte (che invece si è pronunciata in questi giorni) la partita sospesa è come se non fosse stata inserita nella bolletta, e si considerano solo gli altri eventi.
Entrambe le controversie nascono da una partita di Europa League del 2009 disputata tra Dinamo Bucarest e Slovan Liberec: a pochi minuti dal fischio finale lo Slovan si trovava in vantaggio per 2-0, i tifosi della Dinamo Bucarest tuttavia invasero il campo e il match venne interrotto. Alcuni giorni dopo, poi, la Eufa assegnò la partita a tavolino allo Slovan.
Le scommesse prese in esame dai due giudici però non sono le stesse. Il Consiglio di Stato ha affrontato infatti la vicenda di uno scommettitore che ha piazzato una serie di scommesse singole sul risultato esatto del match e poi ha chiesto il rimborso delle giocate, circa 3mila euro. Di fronte alla Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione invece è arrivata la vicenda di uno scommettitore cagliaritano che aveva piazzato una multipla da 13 eventi: aveva indovinato i primi 12, ma poi aveva puntato sulla vittoria dalla Dinamo Bucarest. Senza considerare quella partita, aveva diritto a una vincita di circa 4.500 euro. Il centro scommesse e ADM tuttavia ritennero che il giocatore avesse perso la scommessa, appunto perché aveva puntato sulla vittoria del Bucarest. Il primo giocatore intentò un ricorso amministrativo rivolgendosi alla Commissione per la soluzione delle controversie sulle scommesse sportive; il secondo invece ha intentato una causa civile contro l’Amministrazione.
I due giudici sembrano però in disaccordo su un elemento determinante: la refertazione del risultato. Per il Consiglio di Stato sul momento la partita venne certificata come conclusa, e vinta per 0-2 dallo Slovan: il rimborso chiesto dallo scommettitore “sarebbe stato negato, per essere stata certificata la vittoria della squadra ospite per 0-2” riassumono i giudici di Palazzo Spada. La Cassazione invece scrive che “vi era stata la certificazione dell’avvenuta interruzione dell’evento e dell’assegnazione di un punteggio a tavolino”.
Per entrambi i giudici è ininfluente il risultato a tavolino, è lo stesso regolamento delle scommesse(D.M. 1 marzo 2006, n. 111) a stabilire che “l’esito degli avvenimenti sportivi oggetto di scommessa è quello che si realizza sul campo di gara”. Il Consiglio di Stato – nel 2012 appunto – spiegava che “La ratio della disposizione va rinvenuta nella necessità di procedere prontamente al pagamento delle scommesse, in base ad un dato certo e certificato, immodificabile ed indipendente dall’esito di valutazioni (per lo più discrezionali) su contestazioni, ricorsi o comminazione di sanzioni per il comportamento delle squadre o del campo di gara da parte di organi disciplinari”. I giudici di Palazzo Spada diedero appunto ragione all’Aams (oggi ADM) e negarono allo scommettitore il rimborso delle somme puntate. Spiegarono infatti che si procede al rimborso “nell’impossibilità di riscontro delle scommesse accettate, nel caso di scommessa non valida e di accettazione delle scommesse dopo l’inizio dell’evento sportivo, in caso di anticipo del suo inizio”.
La Cassazione invece dà ragione allo scommettitore. Riconosce che è “obbligo dell’Amministrazione certificare il risultato sportivo sulla base delle comunicazioni ufficiali della Uefa”, ma poi afferma che “nel caso in esame non vi era stata la certificazione del risultato di 0-2”, bensì “vi era stata la certificazione dell’avvenuta interruzione dell’evento e dell’assegnazione di un punteggio a tavolino, con la conseguente impossibilità di valutare l’incidenza dì tale ultima scommessa sul risultato finale”. E quindi richiama il regolamento delle scommesse, secondo cui “se uno o più avvenimenti oggetto di una scommessa multipla risultano non validi, la scommessa resta valida e all’avvenimento non valido è assegnata la quota uguale ad 1”. In pratica è come se lo scommettitore non avesse puntato su quella partita, e riscuoterà la vincita centrata sugli altri match in bolletta. rg/AGIMEGThe post Scommesse, scontro tra Consiglio di Stato e Cassazione su partita interrotta first appeared on Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco – AGIMEG.

Autore: gioel
Fonte:https://www.agimeg.it/scommessesportive/scommesse-scontro-consiglio-stato-cassazione-partita-interrotta

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