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Senato, focus sul sostegno alle imprese nelle interrogazioni in Aula: maggiori controlli su infiltrazioni criminali, sospensione canone RAI e iniziative a favore degli operatori del settore dell’intrattenimento

Diverse le interrogazioni presentate in Aula al Senato incentrate sul sostegno alle imprese colpite dalla crisi economica dovuta all’emergenza epidemiologica da Coronavirus. Alcuni senatori del PD hanno chiesto al Ministro dell’Interno “di sapere quali iniziative il Ministro intenda intraprendere al fine di assicurare ogni necessaria forma di contrasto a qualunque fenomeno di infiltrazione criminale e mafiosa nella delicata fase di riavvio e rilancio delle attività produttive, anche alla luce delle pesanti ricadute economiche e sociali che si sono venute a verificate a seguito del diffondersi della crisi epidemiologica”. Al Ministro dello Sviluppo Economico, senatori del Gruppo L-SP-PSd’Az hanno domandato se “ritenga opportuno adottare ogni provvedimento atto a sospendere, differire o riconoscere come non dovuto il pagamento del canone speciale RAI da parte delle imprese ed attività tenute ad effettuarlo”. La senatrice Urania Giulia Rosina Papatheu (FIBP-UDC) ha rivolto questa interrogazione ai Ministri dell’economia e delle finanze, del lavoro e delle politiche sociali e per i beni e le attività culturali e per il turismo: “Premesso che: nell’ambito dell’emergenza coronavirus il Governo ha adottato il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, “cura Italia”, recante “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”; tale decreto, nelle previsioni di sostegno economico ai vari settori produttivi colpiti dalla crisi, determinata dall’emergenza sanitaria, di fatto esclude dalla platea degli aiuti l’industria dell’intrattenimento, con riferimento alle attività di discoteca, sale da ballo, concerti, eventi e dj set: un ampio settore che richiama la presenza ogni anno di 19 milioni di italiani, di cui 4,3 milioni almeno una volta a settimana, con un fatturato complessivo del settore che ammonta a circa 7,5 miliardi di euro fra discoteche e altre tipologie di locali pubblici, ed imprenditori che si fanno carico di un gettito fiscale annuale di 600 milioni di euro; il Governo ha escluso sinora questi operatori economici dal credito di imposta per botteghe e negozi in quanto i loro locali non rientrano nella categoria catastale C1, prevista dal “cura Italia”, ma nelle categorie D3 o D8 quali sale per spettacoli o simili o immobili adattati a speciali esigenze di un’attività commerciale. A giudizio dell’interrogante da ciò si evince la negazione della pari dignità sociale ancor prima che economica, nonché una discriminazione rispetto a tutte le altre categorie produttive e commerciali, in virtù della quale, in termini del tutto condivisibili, la Silb-Fipe, l’associazione che rappresenta la maggior parte delle discoteche in attività, ha inteso richiamare l’attenzione di questo Esecutivo con una lettera inviata il 24 marzo 2020 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ai Ministri dell’economia e delle finanze e per i beni e le attività culturali ed il turismo, evidenziando le legittime richieste di sostegno di una categoria di imprenditori che merita rispetto e attenzione, in questo difficile momento. Le attività di intrattenimento musicale e danzante, al momento chiuse, hanno prospettive di riapertura assolutamente incerte e che, in ogni caso, si concretizzeranno dopo tutti gli altri settori, con il rischio concreto che questa stagione per tale comparto produttivo sia finita prima ancora di iniziare. Si tratta di un settore che vanta 400.000 occupati, di cui 50.000 solo nelle discoteche, che rischiano di rimanere a casa, senza lavoro e senza alcun aiuto da parte dello Stato; non può, dunque, essere ignorato l’allarme degli imprenditori (e dei loro collaboratori) che, nella sola fascia oraria che va dalle ore 18 alle ore 6 del mattino, nel 2019 hanno prodotto per l’Italia un giro d’affari (con locali notturni e discoteche) di 5,3 miliardi di euro, contribuendo ai 37 miliardi di fatturato di negozi e centri commerciali e ai 17 miliardi della ristorazione, supportando le attività commerciali e iniziative culturali, con benefici ulteriori per trasporti (taxi e car sharing in particolare), pari a 2,5 miliardi di euro, e la cultura (cinema, teatro, concerti) per 1,4 miliardi, e non si possono dimenticare gli introiti del comparto del fitness (4 miliardi di euro); l’offerta di intrattenimento è un elemento ritenuto essenziale da molti turisti nella destinazione per le vacanze, al terzo posto, subito, dopo la “cortesia e ospitalità” e la “qualità del mangiare e bere”; si tratta di un settore vitale nell’ambito del sistema di servizi richiesto per permettere alle persone di accedere all’offerta turistica, si chiede di sapere quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano assumere in favore degli operatori del settore dell’intrattenimento, al fine di garantire il necessario sostegno economico e come si intenda disciplinare la riapertura di tali attività”. cdn/AGIMEG

L’articolo Senato, focus sul sostegno alle imprese nelle interrogazioni in Aula: maggiori controlli su infiltrazioni criminali, sospensione canone RAI e iniziative a favore degli operatori del settore dell’intrattenimento proviene da AGIMEG, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco.

Fonte: https://www.agimeg.it/pp2/senato-sostegno-imprese-controlli-infiltrazioni-criminali-stop-canone-rai-iniziative-per-operatori-intrattenimento

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