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Slot illegali, Cassazione: non basta istallarle per commettere reato. Ci deve essere un guadagno

Per condannare un esercente che istalla dei “videopoker” per esercizio abusivo di gioco d’azzardo, occorre effettuare degli accertamenti concreti sulle macchine per accertare ad esempio, il valore della posta o quello dei premi erogabili. Non basta, in altre parole, che la macchina riproduca giochi vietati, ma bisogna appurare che si persegua un lucro, e non si può ritenere che il fine di lucro sia implicito. Lo afferma la Terza Sezione Penale della Cassazione, annullando con rinvio la condanna disposta nei confronti di un esercente calabrese e del proprietario delle macchine. La Cassazione ricorda infatti che ” ai fini dell’accertamento del reato di esercizio di giuochi d’azzardo, è necessaria la prova dell’effettiva esistenza di mezzi atti ad esercitarlo, dell’effettivo svolgimento di un gioco e, qualora si tratti di apparecchi automatici da gioco di natura aleatoria, dell’effettivo utilizzo dell’apparecchio per fini di lucro, non essendo sufficiente, in tale ultimo caso, accertare che lo stesso sia potenzialmente utilizzabile per l’esercizio del gioco d’azzardo”. Non si può presumere che vi sia un fine di lucro, infatti, “solo perché l’apparecchio automatico riproduce un gioco vietato, ma deve essere valutato considerando anche l’entità della posta, la durata delle partite, la possibile ripetizione di queste ed il tipo di premi erogabili, in denaro o in natura”. E ancora, il fine di lucro va escluso quando “la posta sia talmente tenue da avere un valore irrilevante”. La questione torna adesso alla Corte di appello di Catanzaro che dovrà accertare appunto se le macchine venissero utilizzate per perseguire un lucro. rg/AGIMEG

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Fonte: https://www.agimeg.it/newslot/slot-illegali-cassazione-per-condannare-chi-le-istalla-occorre-accertare-che-vi-sia-un-guadagno