Var, la modifica sul regolamento di utilizzo non funziona. Ecco perché

Nella giornata di ieri, in Inter-Parma, terminata 0-1 grazie alla fantastica rete di Dimarco, abbiamo assistito a degli errori arbitrali davvero straordinari. Innanzitutto ai nerazzurri manca un rigore solare per il fallo di mano commesso dallo stesso Dimarco nell’area dell’Inter. Inoltre, è da segnalare un intervento a gamba tesa di Gagliardini su un giocatore del Parma punibile con il cartellino rosso. In entrambi i casi il Var non è intervenuto, pur trattandosi di episodi abbastanza eclatanti. Possibile che il responsabile Gianluca Rocchi dello strumento tecnologico non si sia accorto di nulla? Insomma, non costava nulla richiamare l’arbitro invitandolo a rivedere i due episodi. Tuttavia, oggi, in Juventus-Sassuolo, il Var è stato decisivo nel decretare l’espulsione di Douglas Costa per lo sputo nei confronti di Di Francesco. In questo caso l’utilizzo è stato corretto, in quanto si trattava di un episodio oggettivo.

Però la modifica del regolamento sull’utilizzo del Var è abbastanza discutibile, dato che la moviola in campo è stata inserita per rivedere situazioni che possono influire sull’andamento della gara, quindi anche episodi di cui l’arbitro non poteva accorgersi. Se il Var viene utilizzato come da protocollo solamente riguardo episodi eclatanti, la tecnologia in campo perde la sua efficacia. Ma soprattutto nel caso in cui accadono situazioni come in Inter-Parma, in quel caso abbastanza evidenti, ci si chiede a cosa serva, quale sia l’utilità di uno strumento prezioso come il Var. Da questo punto di vista, si può dire che sia stata inserita una sorta di ‘retromarcia’ rispetto allo scorso anno, quando la tecnologia possedeva un ruolo più preciso e significativo, nel computo totale di un match

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