La legge regionale del Lazio rischia di mettere al bando le sale da gioco legali: “il 97% del territorio urbano non potrà ospitare sale slot, bingo ed altre attività del settore con una perdita fino a 7mila posti di lavoro” sottolinea l’edizione romana del Corriere della Sera. Dal 28 agosto prossimo, scatta infatti il distanziometro – di 500 metri dai luoghi sensibili – anche per le attività già esistenti: come mette in evidenza uno studio condotto da Paolo Feltrin – docente di Analisi delle politiche pubbliche dell’Università di Trieste – 680 sale saranno costrette a trasferirsi altrove, oppure a chiudere definitivamente i battenti. Secondo il report, il mercato dei giochi nel Lazio conta circa 1,8 milioni di giocatori e assicura un gettito erariale di 1,1 miliardi, e rappresenta circa il 10% di quello complessivo. Il rischio è che bloccando l’offerta legale si favorisca quella illegale. “La criminalità organizzata già si lecca i baffi” sottolinea il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, che ieri ha consegnato il report al sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon, e al direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Marcello Minenna. E in effetti nella Regione già esiste un mercato illegale pronto a espandersi visto che al momento secondo le stime sottrae al Fisco circa 48 milioni di euro l’anno. Il direttore dell’ADM di suo ha evidenziato che “L’attività illegale è stata repressa in quasi 100 sale e a breve ci saranno ulteriori azioni di contrasto”. Le chiusure forzate imposte per contenere la diffusione del Covid hanno però favorito il mercato illegale, visto che quello autorizzato ha subìto una contrazione di “circa 35 miliardi”. ADM corre ai ripari e si appresta a lanciare questa estate “l’app per distinguere il gioco legale da quello illegale” ha annunciato Minenna. lp/AGIMEG
Autore: gioel
Fonte:https://www.agimeg.it/politica/corriere-della-sera-giochi-lazio-settemila-lavoratori-rischio
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