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Panorama, Schiavolin (AD Snaitech): “In Italia i negozi di gioco pubblico ancora chiusi nonostante investimenti importanti sulla sicurezza. Le nostre sale presentano profili di rischio minori rispetto ad altre attività riaperte”

“Riaprono cinema, palestre e piscine ma i punti vendita del gioco legale restano chiusi. Siamo fermi da oltre 300 giorni e la rete è in ginocchio. Eppure i nostri locali hanno predisposto da tempo tutti i protocolli di sicurezza anti Covid. Se questo non importa, alzo le mani. Ma prolungando la chiusura, dilagano le attività illegali della malavita. Non solo. Non sottovaluterei che lo Stato ha già perso cinque miliardi di euro come gettito erariale. Motivi più che validi per farci riaprire ce ne sono”. E’ quanto affermato dall’Ad di Snaitech, Fabio Schiavolin, in un’intervista a Panorama sulla situazione del comparto del gioco pubblico in Italia, ancora chiuso da fine ottobre, dopo aver subìto anche il primo lockdown della scorsa primavera.
Il settore conta complessivamente 75 mila imprese e 150 mila lavoratori di cui 60 mila nelle sale giochi, scommesse e bingo, ma questa fetta dell’economia è stata la prima a fermarsi e l’ultima a ripartire nel primo lockdown, diverse settimane dopo parrucchieri, centri estetici, palestre, ristoranti. Tra i primi anche a richiudere nel secondo confinamento, a ottobre. Tra l’altro nel decreto Riaperture il gioco legale non compare nella lista delle attività commerciali che possono ricominciare a lavorare, anche se il sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon, ha dichiarato che il governo lavora per programmare finalmente la ripresa
“Le aziende hanno investito nei dispositivi di sicurezza – prosegue Schiavolin – inoltre i nostri negozi per dimensione e per tipologia di attività presentano profili di rischio molto inferiori ad altre imprese commerciali riaperte o in procinto di riaprire. Finché c’è un rischio alto di pandemia, le chiusure non si discutono, ma quando si va verso un allentamento del contagio e la ripresa delle attività economiche, come pure indicato dal premier Mario Draghi, escluderci è una penalizzazione che non comprendo. Non ha motivazioni valide. Secondo un’indagine Agimeg, l’Italia risulta il Paese europeo che ha maggiormente penalizzato il gioco pubblico, arrivando prima anche nella classifica dei giorni di chiusura”, evidenzia il numero uno di Snaitech. “Tutta la filiera è in difficoltà. Ma rischiano di più gli oltre 60 mila dipendenti dei 12 mila locali rimasti chiusi. Non tutti potranno superare questa fase e riaprire, perderemo parte del presidio del territorio”.
Sul prolungamento delle chiusure per Schiavolin “c’è sicuramente un pregiudizio ideologico. E anche tanta ipocrisia. Chiudendo le sale giochi non si estingue la domanda, quando gli esercizi legali sono chiusi i clienti si rivolgono altrove, spesso alla malavita. Nel 2020 il gioco illegale, in base agli accertamenti, è cresciuto dell’879%, gli arresti sono aumentati del 257% e le denunce del 158%. Il Copregi, il Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, cui partecipano i Monopoli, le forze di Polizia e la Guardia di finanza, ha scoperto in 50 capoluoghi di provincia 250 sale illegali e comminato sanzioni per oltre un milione di euro. Le chiusure lasciano sguarnite aree del territorio che rischiano di tornare nell’orbita delle scommesse clandestine in mano alla malavita. Ma lo Stato ci rimette anche sul versante economico” in quanto “il settore assicura a regime un gettito erariale, valutato nel 2019, di 11 miliardi l’anno. Ogni mese di chiusura costa all’erario circa 500 milioni. Dall’inizio della pandemia sono andati persi oltre cinque miliardi, il 44%”.
Infine, a chi afferma che con il lockdown sia cresciuto in modo esponenziale il gioco online, l’ad di Snaitech ricorda che “in realtà non è così. Nonostante l’ottima performance del segmento online, che ha segnato un incremento del 58%, nel 2020 i ricavi di Snaitech si sono attestati a 522,2 milioni di euro, registrando una flessione del 37%. E noi, che già eravamo ben posizionati nell’online, siamo un caso virtuoso. Nel complesso, la raccolta dei giochi legali nel 2020 ha avuto una flessione del 47% rispetto all’anno precedente. E chi fondava il suo business soltanto sul retail, drammaticamente ha quasi azzerato i propri ricavi”, ha concluso. cr/AGIMEG

Autore: Claudio Ramoni
Fonte:https://www.agimeg.it/politica/riapertura-sale-giochi-sale-scommesse-sale-bingo-schiavolin-snaitech

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