Vai al contenuto

“Sorpresi dalla posizione di Acadi su gestori e tenuta del settore”

“Il gioco di Stato necessita di una normativa quadro a livello nazionale nel rispetto di un più corretto e maggior equilibrio tra i vari attori della filiera produttiva che fino a oggi ha visto soccombere in via esclusiva le piccole e medie imprese di gestione”.

Lo scrive Sapar in una nota sottolineando che “sono solo i gestori e gli esercenti a subire la riduzione di margini che deriva dall’inasprimento del regime fiscale sugli apparecchi, con ricadute drammatiche sulla categoria costretta peraltro ad investire ormai quasi annualmente sulla sostituzione del parco macchine senza avere adeguati ricavi; sono queste migliaia di piccole e medie imprese a rischiare la chiusura in conseguenza della scellerata scelta di operare continui e scriteriati aumenti del prelievo erariale sul gioco.

Alla
situazione descritta si aggiungono regole inadeguate che consentono
comportamenti leonini e vessatori da parte di taluni concessionari
generando in tal modo un forte sbilanciamento in favore degli stessi,
usciti indenni da leggi di bilancio e decreti governativi che
ipocritamente confondono (o fanno finta di confondere) le categorie
della filiera, massacrando in modo sistematico i gestori delle
apparecchiature da intrattenimento, bar, sale gioco, tabacchi, sale
bingo, sale scommesse, pregiudicando il futuro di 150mila posti di
lavoro.

L’interesse
delle grandi multinazionali che hanno investito nel settore è
evidentemente quello di giungere ad una regolamentazione stabile e
chiara del settore solo dopo che esse stesse si saranno garantiti
migliori guadagni grazie all’accorciamento della filiera di
raccolta, a chiaro discapito proprio delle imprese di gestione e dei
loro dipendenti.

Un
sistema così concepito merita un urgente e repentino intervento
correttivo, anche prima di una complessiva revisione delle regole,
prima che migliaia di imprese subiscano l’espulsione, senza
indennizzo, dal sistema del gioco legale.

Sorprende la reazione di acadi di fronte all’emendamento proposto dai parlamentari Polverini e D’Attis che tende a riportare un ragionevole equilibrio contrattuale tra concessionari e gestori” commenta ancora Sapar.

“Sorprende inoltre che in audizione la stessa acadi dimentichi il ruolo dei gestori i quali ogni giorno lavorano, subiscono furti, rapine ed estorsioni, provvedono a proprio rischio e pericolo alla materiale raccolta dell’imposta per conto del concessionario, acquistano gli apparecchi, ne curano la manutenzione.

Sorprende
infine sapere che una rimodulazione del rapporto giuridico
comporterebbe, secondo ACADI, il crollo delle entrare erariali.

Ci
sembra strumentale e scorretto creare infondato allarmismo sulla
tenuta del sistema che potrebbe derivare da una regola che
semplicemente impedisce abusi, riequilibrando il rapporto
contrattuale tra le parti, spingendo verso una maggiore competitività
e ad una sana concorrenza le imprese del settore.

Addirittura
il descritto riequilibrio contrattuale modificherebbe l’impianto
concessorio statale: nulla di più falso!

L’attività
di raccolta del gioco resterebbe comunque affidata ai concessionari
che resterebbero titolari dei nulla osta di messa in esercizio, ma
attraverso l’emendamento presentato, sarebbe riconosciuta ai
gestori in regola con il pagamento delle imposta esclusivamente la
facoltà (come era in passato), il diritto e la libertà di scegliere
e individuare il concessionario attraverso il quale collegare alla
rete gli apparecchi di loro proprietà, evitando clausole
contrattuali capestro.

Sapar
invita il Governo a far proprio l’emendamento in commento, che, con
tutta evidenza, tutela migliaia di piccole e medie imprese, categoria
per la quale ha manifestato (per ora solo a parole) una particolare
attenzione.

Sapar
ha proposto più volte l’istituzione di un tavolo tecnico per
affrontare l’argomento, ma evidentemente c’è chi preferisce
detenere il potere nelle proprie mani evitando che su questi temi sia
affrontato un discorso complessivo e trasparente.

È
questo un atteggiamento di buon senso?

Forse
sarebbe meglio discutere nell’interesse di tutti.

Sono
concetti che affermiamo da tempo – osserva il presidente Sapar
Domenico Distante -. I termini previsti dall’emendamento proposto
consentirebbero ai gestori di scegliere il concessionario attraverso
il trasferimento dei nulla osta verso altro concessionario,
ristabilendo in questo modo un maggior equilibrio di forze e un più
equo rapporto contrattuale tra concessionari e gestori.

Le
dinamiche contrattuali oggi fortemente sbilanciate a discapito di
questi ultimi risulterebbero corrette da questo emendamento, con
garanzia di maggiore libertà d’impresa, non vincolato da clausole
contrattuali vessatorie che ad oggi pongono in una condizione di
subordinazione non più tollerabile le imprese medio-piccole ai
desiderata delle grandissime imprese del settore.

I
numeri riportati da ACADI (tutti da verificare) in merito ai loro
occupati evidenziano il forte squilibrio esistente nel comparto.

Sarebbe
altrettanto utile ricordare che la previsione normativa, non
intaccata dall’emendamento in commento, che riserva la titolarità
delle autorizzazioni alle società concessionarie della gestione
telematica degli apparecchi da intrattenimento, si è trasformata in
uno strumento attraverso il quale i concessionari detengono una
posizione egemonica sugli altri soggetti della filiera.

È
opportuno ribadire che un emendamento volto a meglio regolamentare il
rapporto tra le parti non muterebbe in alcun modo l’impianto
concessorio, non porterebbe assolutamente al frazionamento delle
responsabilità o la riduzione del gettito erariale, essendo il
diritto al trasferimento degli apparecchi subordinato al corretto
pagamento dell’imposta sul gioco.

Peraltro è appena il caso di sottolineare che il gettito fiscale è da sempre garantito proprio dalla attività dei gestori, un particolare che evidentemente ACADI intende far sfuggire”. lp/AGIMEG

L’articolo “Sorpresi dalla posizione di Acadi su gestori e tenuta del settore” proviene da AGIMEG, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco.

Fonte: https://www.agimeg.it/newslot/sorpresi-dalla-posizione-di-acadi-su-gestori-e-tenuta-del-settore