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Tronzano (FI) ad Agimeg: “Legge regionale Piemonte va sospesa, distrugge un settore legale favorendo la criminalità”

“La Legge regionale deve essere sospesa, altrimenti gli effetti sull’occupazione saranno molto gravi e si distruggerà un settore legalizzato ormai da 15 anni, che verrà sostituito dal gioco illegale”. E’ quanto ha detto ad Agimeg il consigliere regionale di Forza Italia, Andrea Tronzano, commentando l’imminente entrata in vigore della seconda parte della legge regionale del Piemonte: dal prossimo 20 maggio infatti gli esercenti di sale pubbliche da gioco, già esistenti alla data del primo gennaio 2014, per poter continuare ad avere Videolottery (VLT) e New Slot (AWP) funzionanti, dovranno verificare la loro collocazione rispetto ai luoghi sensibili. “La prima preoccupazione è per i lavoratori, che speriamo non patiscano questo dramma di un’espulsione dal mondo del lavoro per colpe che non hanno. L’ultimo rapporto Eurispes ha dimostrato che il distanziometro, espellendo il gioco legale, non fa che provocare un aumento dell’illegalità. Rimango convinto – ha proseguito Tronzano – che vada sospesa la legge regionale, sempre però mantenendo una parte dedicata alla cura e alla prevenzione della salute, soprattutto nei confronti dei minori che devono essere sensibilizzati sul tema, come successo per vino e droghe. Noi siamo liberali, dobbiamo garantire la libertà di poter anche giocare, purché si conoscano i possibili pericoli che ciò comporta sulla salute. In caso di vittoria alle prossime elezioni regionali proporrò di far ragionare il Consiglio sui dati concreti del fenomeno del gioco pubblicati dall’Eurispes, che dimostrano l’inutilità e la dannosità della legge regionale”. cr/AGIMEG

L’articolo Tronzano (FI) ad Agimeg: “Legge regionale Piemonte va sospesa, distrugge un settore legale favorendo la criminalità” proviene da AGIMEG, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco.

Fonte: https://www.agimeg.it/politica/tronzano-fi-ad-agimeg-legge-regionale-piemonte-va-sospesa-distrugge-un-settore-legale-favorendo-la-criminalita